lunedì 23 ottobre 2017

Tratta XLVI.2 – … confusione indescrivibile …


[D’improvviso una colonna di denso fumo nero si leva da un punto imprecisato del corteo. Non succede nulla. Non si vedono accorrere le forze dell’ordine. Anche dei vigili del fuoco non c’è traccia. D’altronde come farebbero a raggiungere il punto con tutta quella gente? Una macchina preso fuoco, o meglio, glielo hanno appiccicato. I soliti facinorosi: black block che ben conosciamo per averli visti in azione durante altre manifestazioni, come quella di Genova del 2001, quando morì Carlo Giuliani. Ma oggi tutto si svolge pacificamente. Non c’è neppure la provocante presenza dei poliziotti. Solo qualche striscione, ragazzi in allegria, mamme con carrozzine, anziani col bastone.

Intanto la macchina – dicono: una Mercedes – continua a bruciare. No, sono due e ancora i vigili non si vedono. Si odono degli spari, o forse scoppi di bombe-carta, perché il corteo non mostra segni di agitazione. I reporter devono essere parecchi: ora le riprese sono da via Emanuele Filiberto, ora da via Labicana, ora da via Merulana. È un oceano di gente. I botti si moltiplicano, sembra di essere a Capodanno. Ecco, le forze dell’ordine ora si vedono: caroselli di macchine della polizia, dei vigili del fuoco. Nuvole di gas lacrimogeni. L’aria deve essere irrespirabile. Molti corrono, gridano. Si vedono comparire i black block, vestiti di nero, con caschi e maschere antigas (dove le avranno prese?). Molte svellano i sampietrini dal manto stradale e li lanciano contro la polizia, che risponde con getti d’acqua dagli idranti. Confusione indescrivibile tra sirene urlanti, cassonetti in fiamme, mentre altre centinaia di manifestanti sopraggiungono, ancora, ignari di ciò che troveranno a piazza San Giovanni, l’epicentro della rivolta. Qualcuno ha incendiato una macchina della polizia che rischia di esplodere… no, è esplosa, non si capisce con quali conseguenze. I dimostranti pacifici sembrano scomparsi, restano solo gli scalmanati vestiti di nero, uno dei loro perde la maschera e si scopre essere un ragazzetto liceale di sì e no sedici anni: pochi, ma sufficienti per la violenza estrema.]

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