[D’improvviso una colonna di denso fumo
nero si leva da un punto imprecisato del corteo. Non succede nulla. Non si
vedono accorrere le forze dell’ordine. Anche dei vigili del fuoco non c’è
traccia. D’altronde come farebbero a raggiungere il punto con tutta quella
gente? Una macchina preso fuoco, o meglio, glielo hanno appiccicato. I soliti
facinorosi: black block che ben
conosciamo per averli visti in azione durante altre manifestazioni, come quella
di Genova del 2001, quando morì Carlo Giuliani. Ma oggi tutto si svolge
pacificamente. Non c’è neppure la provocante presenza dei poliziotti. Solo
qualche striscione, ragazzi in allegria, mamme con carrozzine, anziani col
bastone.
Intanto la macchina – dicono: una Mercedes – continua a bruciare. No, sono
due e ancora i vigili non si vedono. Si odono degli spari, o forse scoppi di
bombe-carta, perché il corteo non mostra segni di agitazione. I reporter devono essere parecchi: ora le
riprese sono da via Emanuele Filiberto, ora da via Labicana, ora da via
Merulana. È un oceano di gente. I botti si moltiplicano, sembra di essere a
Capodanno. Ecco, le forze dell’ordine ora si vedono: caroselli di macchine
della polizia, dei vigili del fuoco. Nuvole di gas lacrimogeni. L’aria deve
essere irrespirabile. Molti corrono, gridano. Si vedono comparire i black block, vestiti di nero, con
caschi e maschere antigas (dove le avranno prese?). Molte svellano i
sampietrini dal manto stradale e li lanciano contro la polizia, che risponde
con getti d’acqua dagli idranti. Confusione indescrivibile tra sirene urlanti,
cassonetti in fiamme, mentre altre centinaia di manifestanti sopraggiungono,
ancora, ignari di ciò che troveranno a piazza San Giovanni, l’epicentro della
rivolta. Qualcuno ha incendiato una macchina della polizia che rischia di
esplodere… no, è esplosa, non si capisce con quali conseguenze. I dimostranti
pacifici sembrano scomparsi, restano solo gli scalmanati vestiti di nero, uno
dei loro perde la maschera e si scopre essere un ragazzetto liceale di sì e no
sedici anni: pochi, ma sufficienti per la violenza estrema.]
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