martedì 17 ottobre 2017

Tratta XLV Farfalle – Papilionidi – XLV.2 – Un Iphiclides podalirius


Qualche anno fa, in una località del Peloponneso di cui non ricordo il nome, al di sopra di un piccolo corso di acqua, ho visto alcune decine di Podaliri (Iphiclides podalirius). È una specie abbastanza comune, che tuttavia non avevo mai visto in così grande numero e in prossimità dell’acqua.
È certo abbastanza somigliante al congenere macaone (la separazione tassonomica di Iphiclides da Papilio è infatti piuttosto recente e giustificherebbe il mantenimento di Iphiclides come sottogenere dell’altro) ma meno appariscente nel colore giallo pallido delle loro ali traversate longitudinalmente da fasce nerastre e terminanti con due code più lunghe di quelle del macaone.
Il bruco, diversissimo per la forma corta e tozza da quello del macaone, vive su varie specie del genere Prunus – ciliego, pesco – e affini. È fortemente mimetico per il colore verde con deboli striature bianchicce.
I Papilionidi sono tra le più celebrate farfalle del mondo per le dimensioni, i colori sgargianti, gli ornamenti delle ali e la rarità di molti specie. Raggiungono il massimo splendore nelle forme tropicali, ma anche da noi e nell’Europa in genere si fanno ammirare, oltre che per le qualità che si è detto, per la forza e l’eleganza del volo, spesso intercalato da lunghe planate e da brevi tratti percorsi a rapidi e frequenti battiti di ala.

Non sono certo le uniche farfalle a colpire la nostra attenzione, molti ninfalidi non sono da meno, ma c’è da domandarsi come mai la natura riunisce in una stessa famiglia o tribù o genere tanta bellezza, anziché distribuirla con più equità tra i vari taxa. Già l’immagine umanizzata della natura che ‘distribuisce’ è alquanto impropria, e forse anche il concetto di ‘bello’ è più ‘cosa nostra’ che di una farfalla. Eppure la costatazione che la bellezza determina anche in molte specie la scelta del partner – in genere maschile – fa pensare a una buona coincidenza tra estetica e funzionalità, nel senso che un partner ‘più bello’ – maschio o femmina che sia – è miglior garanzia di una buona discendenza. Hitler l’aveva intuito, solo che non aveva tenuto conto del fatto che la ‘bellezza’ umana non ha sede esclusivamente nel corpo.

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