Anche se,
rispetto alle altri regioni del globo, quella paleartica non è la
faunisticamente più ricca, meno che mai per i papilionidi, che, con il genere Papilio
– oggi smembrato in una miriade di sottogeneri – , superano il migliaio di
specie, per lo più viventi nelle regioni equatoriali e tropicali. Tuttavia
nelle zone di passaggio tra la regione paleartica e quella tropicale i
papilionidi asiatici – soprattutto i Parnassius
himalaiani – sono abbastanza numerosi.
In Europa,
oltre alle specie nominate, poche altre ve ne sono, difficili da trovarsi. Così
la Thais polyxena (Zerinthia hypsiphile), attualmente
confinata nelle vallette umide e ombrose dove vie la pianta nutrice, l’Aristolochia, velenosa, che in tal modo
assicura protezione ai bruchi che se ne cibano impunemente. La farfalla, di
modeste dimensioni, è però ornata di vistosi disegni neri su sfondo giallo tra
cui spicca una fascia a zigzag lungo i margini alari. L’ho incontrata, vari
anni fa, qui in sabina, dove ho poi visto anche il bruco, bruno chiaro con
serie di tozze spine nere lungo il corpo.
Affine al
genere Zerinthia, al quale viene
talora riunito, è il genere Allancastria
con la specie Allancastria cerasi
della penisola balcanica. L’ho incontrata una sola volta, in Bulgaria, dove
l’ho subito riconosciuta per un papilionide nonostante la notevole diversità
dagli altri generi della famiglia.
Mi sono chiesto che cosa ci fa
riconoscere a colpo d’occhio l’appartenenza di una specie che non conosciamo a
una certa famiglia piuttosto che a un’altra. Qualche volta c’è addirittura di
mezzo l’inganno del mimetismo, come nel caso di intere famiglie di ditteri (mosche) che ‘imitano’ colori i
disegni di imenotteri (vespe, api)
tenendo così a bada i predatori (uccelli, lucertole). In questi casi il riconoscimento
fallisce (forse l’individuo si salva), mentre in altri coglie nel segno contro
tutte le apparenze. Evidentemente il mondo non viene percepito nello stesso
modo da tutti coloro che lo abitano. I sensi omologhi non funzionano per tutti
gli animali allo stesso modo, e forse ciò vale anche per le persone. Un certo
modo di battere le ali mi fa riconoscere un Parnassius
(papilionide) da un Aporia (pieride)
sempre che a me giovi riconoscerli (per esempio perché sono un entomologo).
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