domenica 1 ottobre 2017

Tratta XLII.4 – De me – Dal 1975 e successivi

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Risale ai primi anni Settanta il mio primo lavoro non propriamente musicale, anche se pur sempre compositivo e incentrato sulla musica: un libretto sociopolitico che incontrò il favore della casa editrice Einaudi e venne pubblicato nel 1975 (Musica-società [1]). Nello stesso anno iniziò il suo più che trentennale cammino il Centro di Ricerca e Sperimentazione Musica in Sabina, futuro Centro Metaculturale (1980): la mia nuova professionalità aveva così gettato le basi. Anche esteriormente questa differiva non poco dalla precedente e precisamente aveva comportato:
a)             un distacco permanente della città e della sua cultura,
b)             un taglio netto della mia professionalità precedente,
c)             un radicale mutamento delle abitudini di vita,
d)             un capovolgimento nella ‘scala di valori’ – culturali, sociali – cui ero legato,
e)             un’uscita senza più ritorno – degli ambienti ‘che contano’,
f)              una – lenta e graduale – presa di coscienza politico-sociale.
Quest’ultimo punto ha ricevuto – come è ovvio – un’interpretazione diametralmente opposta da parte di molti conoscenti di un tempo e ha contribuito come tutto questo nuovo orientamento alla mia completa emarginazione culturale.
Sarebbe improprio affermare che la cosa mi abbia colto impreparato e mi abbia ferito in profondità; qualche momentaneo disappunto e nient’altro. Tanto più che il nuovo impegno sociale stava portando con sé anche un impegno mentale, direi filosofico, quale non provavo dagli anni di Musica-società. Stavo quasi per dimenticare (è il fatto non è probabilmente casuale) che, parallelamente all’affermarsi sia teorico che pratico di questi interessi di politica culturale avevo ripreso (1987) con assiduità per me senza precedenti la mia cronologicamente primaria attività di compositore propriamente detto con alcune centinaia di lavori, alcuni anche di ragguardevoli dimensioni, quasi tutti i miei seguiti e sulla cui importanza non sono in grado di esprimere alcuna opinione. Posso solo dire che essi rappresentano per così dire il trasferimento delle mie riflessioni euristiche sul piano musicale.


[1]           Vedi [1] Musica-società – Inquisizioni musicali II (1975), appartenente al Volume I Prodromi delle Indagini metaculturali.

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