martedì 7 settembre 2010

NO all'invasione culturale della mente


Che cosa intendo con questa singolare espressione?

Forse più di quanto ci si aspetterebbe. Un bambino cui insegniamo che 2+2=4 o che Parigi è la capitale della Francia subisce un invasione della mente?

Sì, se queste ‘nozioni’ non entrano nella sua mente senza che lui sappia correlarle ad altre in un abbozzo di quadro complessivo. Una nozione irrelata non promuove il pensiero ma lo lega a sé come farebbe un cappio. Una molteplicità non integrata finirebbe per paralizzarlo. Ma anche un’integrazione forzata, per esempio da un’ideologia, sarebbe non meno invasiva; è questo uno dei grandi problemi psicopedagogici che la scuola si trova ad affrontare senza esservi preparata, gravata com’è dai contenuti che la società le impone. E sono appunto questi, i contenuti culturali, a invadere la mente, sia che si presentino in forma parcellizzata, additiva, sia che la loro integrazione sia precostituita entro un ‘sistema funzionale a un qualche tipo di potere’.

Che fare allora, se il no riguarda ambedue le forme?

Così posto, il problema si concentra nuovamente sul contenuto. Come svincolarlo da questo e contemporaneamente dalla forma, libera o integrata?

Spostando l’attenzione sul soggetto agente, nel caso della scuola sull’allievo, che deve essere messo in grado di scegliere sia i contenuti che la forma, giacché non sono né questa né quelli a ‘invadere’ la mente, ma le scelte precostituite.

Certo, tutto il sistema formativo va ripensato dalle sue basi, se si accetta il principio dell’autonomia. (Ricordo che questi postini non si dichiarano ‘metaculturali’ bensì ideologici, come del resto sarebbero anche se si dichiarassero ‘metaculturali’).

Non è questo il luogo per trattare di tale ripensamento, né sarei capace di aggiungere alcunché alle cose che vado dicendo ormai da parecchi anni. Sono peraltro ancora convinto della necessità di questo ripensamento per rispondere a un concetto di ‘democrazia’ non più legato al modello capitalistico ma in grado di costruirne uno nuovo in piena autonomia.

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