venerdì 3 settembre 2010

NO alla guerra

La città di Dresda, fotografata da Richard Peter dalla torre del Comune. In primo piano, l'allegoria della Bontà.

Perché ‘no alla guerra’ quando da che mondo è mondo gli uomini si può dire che non hanno fatto altro che intramezzare le guerre con l’accumulo di ragioni per farne delle altre. Se è vero che le guerre hanno seminato morte e distruzione, è anche vero che hanno prodotto ingenti guadagni e progresso civile e tecnico. E nessuno, pur dichiarandolo ai quattro venti, ha mai pensato seriamente di proscrivere la guerra. Se non altro a titolo difensivo tutti i popoli l’hanno sempre ammessa e non è mai convenuto a nessuno distinguere chiaramente tra difesa e offesa. Cito spesso il testo di un madrigale di incerta origine:

Distingui offesa da difesa.

Se questa offende, è pur legittima,

perché così la vuol chi si difende.

Abbiamo esempi recentissimi di guerre ‘difensive’ del tutto indistinguibili da quelle ‘offensive’. Neppure Hiroshima e Nagasaki sono stati un deterrente bastevole a farci rinunciare alla soluzione bellica dei conflitti. Eppure dovremmo rinunciarvi, se vogliamo sopravvivere. E non starò qui a ripetere il perché.

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