mercoledì 8 settembre 2010

NO al privilegio

Cesso in oro solido di 24 k, valutato in 7,7 milioni di dollari USA, Hang Fung Technology Show, Hong Kong

È un no assai condiviso a parole, da cui è tuttavia altrettanto facile dissociarsi se il privilegio riguarda noi. Neppure le società comuniste ignorano il privilegio, anzi lo coltivano con amore per i propri correligionari. I guai legati al privilegio sono particolarmente rilevanti quando si passa dal singolo alla classe sociale, a tutto un popolo, che diviene così portatore di una superiorità da nulla giustificata se non da una sconfinata presunzione. Esempi anche recenti dovrebbero metterci in guardia dai ‘popoli eletti’ come dagli ‘inviati dal destino’, eppure se ne incontrano ancora, così come si incontrano persone disposte a credere negli uni e negli altri.

È, come sempre, una questione culturale: si può avere stima, ammirazione, amore per una persona cui riconoscere anche qualche eccellenza in uno o più campi, ciò non implica tuttavia privilegio economico, sociale. Anzi in un certo senso un individuo già favorito dalla selezione naturale nelle sue capacità di pensiero e di azione sarebbe bene rinunciasse ad altri privilegi, mettendo a disposizione della società i vantaggi conseguiti senza merito.

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