sabato 4 settembre 2010

NO agli armamenti e al traffico delle armi

Riproduzione a scala di "Fat Man", l'ordigno al plutonio fatto esplodere a 503 m d'altezza su Nagasaki alle 11:02 (ora locale) del 9 Agosto 1945, la cui resa venne misurata in all'incirca 21 kT

Gli armamenti e il traffico delle armi presuppongono che delle armi si voglia farne uso. Basterebbe quindi il no alla guerra per tirarsi dietro quest’altro no. Eppure il secondo potrebbe accordarsi con il primo per mantenere viva una fonte di guadagno. “Per parte mia rinuncio alla guerra, ma tu, continua pure; se hai bisogno di armi, ci sono io a fabbricarle e a vendertele, così come le vendo al tuo nemico. Capirai, gli affari sono affari. Finché continuerete ad ammazzarvi tra di voi, non c’è bisogno che lo facciamo noi. In ogni caso, se doveste smettere, avremo ancora sufficienti scorte per attaccarvi, magari accusandovi di fabbricare armi clandestinamente. E la ‘guerra preventiva’ che ne nascerebbe sarebbe pienamente giustificata dal nostro desiderio di mantenere la pace.”

Più che della guerra, degli armamenti e del traffico di armi c’è da temere dell’umana ‘volontà di pace’ che, quando incontra una ‘non volontà’, non trova di meglio che dichiarargli guerra; e, in previsione di un incontro del genere, pianifica nuovi armamenti, scudi spaziali e roba del genere.

1 commento:

Rigobaldo ha detto...

Lo rileggiamo adesso insieme ... ed è tremendo! Possibile che nessuno abbia qualcosa da dire? Non c'è qua in giro nessun amico di Bush e Blair e compagnia?

Cordialità