mercoledì 15 settembre 2010

NO all’aumento incontrollato della popolazione


Questo no è legato al precedente, non però direttamente ma attraverso una variabile che potrebbe attutire l’impatto immediato del numero. Chiarisco.

La Terra potrebbe forse sopportare un numero superiore di viventi, anche umani, se questi sapessero contenere lo sfruttamento delle risorse planetarie entro i limiti delle loro esigenze vitali. Per gli animali e le piante in genere l’evoluzione ha prodotto in più di due miliardi di anni una regolazione tale da mantenere un equilibrio –dinamico, non statico– capace di garantire la vita per un tempo dello stesso ordine di grandezza. A un certo punto però è intervenuta la specie umana a introdurre in questo sistema di regolazione un elemento di disordine e turbolenza, la ragione, che in un tempo incredibilmente breve ha portato la vita sull’orlo dell’estinzione.

Oggi non siamo più in grado di sostenere l’aumento incontrollato della popolazione mondiale, ma quel che è peggio, non siamo neppure disponibili a controllare la variabile-cuscinetto: il consumo delle risorse planetarie.

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