venerdì 22 luglio 2011

Primo commento alla sestina risolutiva dell'autoreferenza

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Un 'commento d'autore' rischia di essere di nessuno o assai scarso interesse in quanto si presume, specie quando il commentato è ancora fresco, che tra i due ci sia buona concordanza. Questo tuttavia può non essere vero, se per esempio l’autore è solito navigare in UMC senza legarsi stabilmente a un qualsiasi UCL. Non so se ciò corrisponda all’inesausta ricerca faustiana o all’ancoraggio interno indicato da Socrate, o ancora a un perenne oscillare tra i due.

Per Il piccolo commento di cui qui è questione non è necessario ricorrere a una tale alternativa. È sufficiente osservare come diversi ‘stili di pensiero’ producano effettivamente itinerari esperienziali diversi. La tragicità dell’itinerario faustiano porta all’autoannientamento da cui può salvarlo solo l’intervento ‘dall’alto’. La via socratica rifiuta questo intervento e resta nell’ambito della morale senza avventurarsi in ipotesi di salvezza. O forse possiamo dire che il pensiero di Goethe ricerca e sperimenta oltre i limiti dell’io, mentre Socrate ripone la sua fiducia proprio entro quei limiti.

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