martedì 1 aprile 2014

Tratta VI.3 – … usurato…



[Dialogante 2]            Mi sembra giunto il momento per una nuova tratta.
[Dialogante 1]            Perché, questa sulle Indagini metaculturali e i modelli culturali non è una parentesi?
[Dialogante 2]            Penso di no, perché troppo conseguente alla metafora delle tratte.
[Dialogante 1]            Le parentesi, secondo te, debbono distaccarsi del tutto dall’ ‘argomento principale’?
[Dialogante 2]            Mi sembra che ne abbiamo già parlato. Che funzione hanno queste parentesi all’interno del tutto?
[Dialogante 1]            Non credo in una loro funzione specifica riguardo al testo.
[Dialogante 2]            E allora che chi stanno a fare?
[Dialogante 1]            Se hanno una funzione, questa riguarda piuttosto l’estensore del testo…
[Dialogante 2]            … che nel nostro caso è artificialmente doppio.
[Dialogante 1]            Già l’artificio di questo raddoppio denota la difficoltà di stesura, difficoltà che non dipende certamente dalla complessità dell’argomento e neppure dalla qualità della sua trattazione, ma solamente dell’età di chi scrive, costretto a inventarsi una seconda voce che lo allevi dalla fatica mentale di seguire da solo una linea espositiva più o meno continua.
[Dialogante 2]            Allora è questa la ragione, niente affatto dialettica, per cui un testo unitario viene distribuito su due voci non antagoniste ma complementari…
[Dialogante 1]            … e, come si vede, non è l’unico espediente di cui l’estensore ottantaquattrenne si serve per facilitarsi il compito. Anche il ricorso alle parentesi serve allo scopo, alleggerendo un discorso che non ce la fa più a sostenersi da solo, anche perché usurato dalle troppe ripetizioni.
[Dialogante 2]            E, se sono troppe, perché le fai?
[Dialogante 1]            Non so se ti hanno informato che repetita iuvant.
[Dialogante 2]            Allora, ben vengano anche le parentesi!

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