domenica 6 aprile 2014

Tratta VII.1 – Boccate di aria pura…



[Dialogante 1]  Credo che ci siamo meritati il nostro spazio ricreativo, qui rappresentata dalle parentesi, vere boccate di aria pura, libere di inquinamenti tecnologici e filosofici.
[Dialogante 2]  Strano accostamento, sotto la reggenza del sostantivo ‘inquinamento’, di due aggettivi così estremi l’uno dall’altro come ‘tecnologico’ e ‘filosofico’.
[Dialogante 1]  Buona occasione per costruire uno forse ancora intentato.
[Dialogante 2]  Cominciamo col riflettere su che cosa potrebbero avere in comune ‘tecnologia’ e ‘filosofia’ in relazione a ‘inquinamento’.
[Dialogante 1]  I primi due termini designano due campi di attività che, pur nella loro diversità, impegnano a fondo le nostre capacità analitiche e sintetiche.
[Dialogante 2]  Nel loro rapporto con ‘inquinamento’ mettono a dura prova il pensiero critico-relativistico.
[Dialogante 1]  Perché dici questo?
[Dialogante 2]  Perché in genere né la tecnica né la filosofia vengono considerate da tale punto di vista e, di primo acchitto, non troviamo un materiale adatto a costruire una tratta di collegamento.
[Dialogante 1]  E di secondo?
[Dialogante 2]  Si potrebbe pensare a una funzione di consolidamento delle strutture parziali, poi di quella d’insieme.
[Dialogante 1]  Ma i materiali non potrebbero che essere assai diversi, fisici gli uni, mentali gli altri.
[Dialogante 2]  E questi, però, potrebbero avere delle analogie, anche metaforiche, al caso il materiale della tratta.
[Dialogante 1]  Toccherebbe comunque avere un’elasticità e un disponibilità mentale che rendano riconoscibili due oggetti alquanto diversi realizzati con analoghi connettivi strutturali.
[Dialogante 2]  E chi dovrebbe sviluppare una tale modalità di pensiero?
[Dialogante 1]  La scuola.
[Dialogante 2]  E la scuola dovrebbe interessarsi anche dell’aspetto critico, relativizzante.
[Dialogante 1]  Da come la si conosce, la scuola non lo farà mai.
[Dialogante 2]  Perché?
[Dialogante 1]  Per paura della destabilizzazione, cosa da cui la scuola aborre più che da ogni altra.

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