lunedì 21 aprile 2014

Tratta VIII.6 – Una costruzione complessa…



[Dialogante 1]  Una costruzione complessa…
[Dialogante 2]  … forse anche molto di più che non appaia da queste poche parole. Quelli infatti che abbiamo chiamati ‘linguaggi’ sono essi stessi strutture pluristratificate ulteriormente scomponibili probabilmente senza un termine ultime come lo è la realtà e lo sono tutte le sue immagini, siano o no linguistiche.
[Dialogante 1]  Ecco, mi sembra che qualcosa di non del tutto ovvia siamo riusciti finalmente a dirla.
[Dialogante 2]  E sarebbe?
[Dialogante 1]  Che la comunicazione non si contenta di un solo linguaggio, ma ne accorpa parecchi in una sola espressione.
[Dialogante 2]  A dire il vero, è una cosa che abbiamo costatato in un caso solo, quello della IX Sinfonia di Beethoven e nessuno ci autorizza a generalizzare.
[Dialogante 1]  l’istinto ci dice che considerazioni del genere le faremmo per qualsiasi musica, addirittura per qualsiasi espressione non necessariamente artistica.
[Dialogante 2]  Siamo nuovamente prossimi all’ovvietà: essendo noi esseri complessi e tali restando pure nelle nostre esigenze comunicative, è naturale che anche i prodotti che soddisfano questa esigenza abbiano lo stesso grado di complessità.
[Dialogante 1]  Ma chi ti dice che noi e i nostri prodotti comunicazionali siamo di complessità infinita?
[Dialogante 2]  Non potrebbe essere diversamente: perché, chi dovrebbe porre un limite alla loro complessità?

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