martedì 18 ottobre 2011

Tre postini sulla senescenza attraverso la tecnologia (ii)

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"Perché ce l'hai tanto con la tecnologia? Dopo tutto, anche tu hai la macchina, viaggi in aereo, ascolti la radio, fai lo zapping televisivo, consulti Wikipedia?"

Certamente anch’io, come tutti, delle novità della tecnica non posso, o meglio, non riesco a fare a meno.

È proprio questo il punto. Dal momento in cui si affacciano sui mercati, le novità tecnologiche diventano indispensabili e noi loro schiavi. E più le novità si fanno sofisticate e risolvono i problemi che esse stesse hanno posto il giorno prima, tanto più le vediamo come indispensabili e quasi non ci capacitiamo come finora non ce ne eravamo accorti. È un meccanismo perverso di cui tutti cadiamo vittime per quanto cerchiamo di opporci. Una specie di ubriacatura collettiva, una droga che nessuna legge proibisce, che anzi viene incentivata dalla pubblicità, a cui è concesso di entrare dovunque, soprattutto però nei nostri cervelli. Di questi vengono indebolite le difese, naturali o artificiali che siano, attraverso la riproposizione, infinite volte reiterata, e la veste accattivante sotto cui l’oggetto da smerciare nel raggiungere il compratore predestinato.

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