domenica 16 ottobre 2011

Attenti ai giudizi impliciti!

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La metafora dell'invecchiamento è tra le più usate per descrivere il declino dei popoli, delle civiltà. Ovviamente l'espressione non va presa alla lettera, nel senso che i singoli componenti di una certa civiltà nascano già vecchi o invecchino più rapidamente che in altra. Eppure su scala biologica ha senso parlare di ‘senescenza’ di una specie, addirittura di gruppi di specie, come quando, alla fine del mesozoico, le ammoniti, prima di estinguersi, proliferarono in forme aberranti… Ma, se quelle forme si fossero incontrate – come in qualche caso è avvenuto– in periodi precedenti, lontani ancora dall’estinzione, avremmo ancora parlato di senescenza? Lasciamo ora i tempi lunghi dell’evoluzione biologica e veniamo quelli, assai meglio afferrabili, della cultura. Il cittadino romano della decadenza era anche lui ‘decadente’? Per certi versi possiamo dire di sì, per esempio osservando la produzione poetica della tarda latinità, inquinata dal Cristianesimo ma nostalgica della classicità. Ma perché “inquinata”, perché “nostalgica” e non semplicemente ‘altra’, come ‘altra’ era la classicità latina da quella greca? Attenti ai giudizi impliciti!

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