domenica 9 ottobre 2011

A proposito di sostituzione...


[Nota editoriale: Eleviamo ad articolo il generoso commento di Bradipo al 'postino' di ieri sabato. Troppo succoso per lasciarlo languire tra le liane dell'oblò]

A proposito di sostituzione...

 Non mi esprimo quasi mai nel tuo blog, caro Boris, perché in genere le cose che scrivi mi stanno bene, e anche se le loro qualità dovrebbero provocare numerose risposte, normalmente sono troppo pigro per farlo (del resto, non a caso mi chiamo 'bradipo' qui). Ma secondo me, la tua descrizione di Boris compositore che si sta man mano sviluppando nei postini degli ultimi giorni non è molto felice perché non è abbastanza vicina a ciò che senz'altro non soltanto io percepisco come "realtà" in questo caso. Anzi, dirò di più: la distanza tra questa tua visione e "i fatti" comincia a diventare irritante. Quando tu parli come epistemologo, filosofo, sociologo, politico, didatta o quel che sia, mi starebbero bene delle prese di posizione anche lontane da quelle mie personali, purché alimentate dai soliti tuoi ragionamenti ben condotti: allora acconsento e taccio. Adesso però ti pronunci su di te come musicista, e dài l'impressione di ragionare bene, ma non lo fai. Qui non posso fartela passare liscia, quindi protesto. Mi spiego.



La storia della volpe e dell'uva vorrebbe suggerire, se ho ben capito, che –nonostante i tuoi sforzi prolungati– i risultati musicali della tua produzione siano di rado a un'altezza che ti pare auspicabile, e che da tutti i ragionamenti sulla tua lenta "disaffezione per il comporre", dal tuo tentativo di attribuire un ruolo di "sostegno dell'eccellenza" anche a quei prodotti compositivi secondo te meno felici e, alla fine, dalla tua spiegazione del proprio malcontento dovuto all'incapacità di dare il meglio di te costantemente – che da tutto ciò il lettore dovrebbe in qualche modo concludere che ci si sarebbe dovuto aspettare da te composizioni di una qualità parecchio migliore (soprattutto negli ultimi anni), le quali però purtroppo non sei stato capace di produrre. 

Ma stiamo scherzando?

 Siamo per caso al corrente di quanto Schubert fosse felice e contento delle cose che scriveva? Abbiamo ragioni di pensare che Bach si congratulasse ininterrottamente per la sua genialità? Sappiamo se Mahler è stato portato dal suo percorso "dove gli sarebbe piaciuto arrivare"? Non penso. Nell'analogia tra il musicista Boris e la favola di Esopo stai sostituendo un argomento valido con uno truffaldino. Lo si capisce quando si va a vedere la morale della favola (cito dalla ormai di nuovo accessibile wikipedia italiana): "È facile disprezzare quello che non si può ottenere". Il ragionamento da te esposto suggerisce: Boris Porena è un compositore mediocre. Semmai aveva la "speranza di raggiungere il livello del più modesto dei Lieder di Schubert", l'ha persa da mo'. E ciononostante non si lamenta di aver conservato le tracce del suo cammino compositivo il cui insuccesso l'ha portato alla sostituzione dell'argomento musicale con un altro. Che bravo. 

Invece no! Sebbene riesca a intravvedere ben tre analogie tra la favola e tutte queste amenità tue, il tuo scivoloso ragionamento conduce all'errore. La prima analogia si osserva tra la favola e la tua ovvia insoddisfazione di aver toccato il tuo "livello massimo" che assai raramente. E sia (come si potrebbe mettere in dubbio questa tua sensazione personale?), ma stai imbrogliando le acque insinuando che la maggioranza dei risultati materiali dei tuoi sforzi siano per questo mediocri. Non ci siamo, Boris.

No, non ci siamo. Che tu ti veda cosí da compositore mi pare già abbastanza triste, ma allora lascia almeno lo spazio alla costatazione della gente –che necessariamente sa giudicare questo assunto meglio di te– che, come del resto commentavo qualche giorno fa, non hai nessun motivo per credere che l'uva sia amara, visto che hai raggiunto regolarmente ottima frutta. Il tuo caso mi ricorda quello di Maurits Cornelis Escher. Anche lui diceva in età ormai avanzata che era tristissimo di non essere riuscito a mettere su carta ciò che aveva visto "nel buio della notte". Suona bene, ma cavolo, guarda un po' la perfezione dei suoi disegni e la stupefacente qualità delle idee sottostanti! 

Del resto è curioso vedere che ti stai sbagliando proprio a proposito dell'argomento musicale. Questo fatto alimenta una delle mie ipotesi preferite, cioè che la musica è ciò che ti definisce di più e che ti sta più vicina anche emozionalmente, perché è proprio in quei casi che il giudizio fallisce più facilmente.

 La seconda analogia si riconduce al tuo più volte ripetuto enunciato curioso che sei riuscito a fare il compositore senza essere in possesso di quasi tutte le qualità che si sospettano necessarie per un tale mestiere. La volpe fa i salti e arriva in alto nonostante il suo fisico che non l'aiuta nell'impresa e che suggerirebbe tutt'altri movimenti. Bé, allora tanto più di cappello per aver acchiappato –contrariamente alla volpe– tanta uva buonissima.


E la terza analogia? Hai mai pensato perché la volpe di Esopo sta provando a mangiarsi l'uva? Non so un millesimo di ciò che sai sugli animali tu, ma secondo me nessuna volpe del mondo aspirerebbe a mangiarsi l'uva. A Esopo non sarebbe costato nulla di piazzare un nido pieno di succulenti uccellini sul ramo di un albero che si sarebbe rivelato troppo alto per essere raggiunto dalla volpe. Allora i suoi salti in alto sarebbero divenuti credibili! Ma cosí la storia puzza. È un caso di sostituzione anche qui. Tu provi a sostituire eventuali ragioni per il tuo disagio personale con la presunta, ma inesistente mancanza di qualità di oggetti reali (le tue composizioni, per intenderci). La volpe invece si comporta semplicemente in modo assurdo da più di un punto di vista. 
Magari c'è di meglio ogni tanto, Boris. Ma consolati con la volpe: c'è sempre di peggio! La morale della favola: non ti sottovalutare. Hai ottenuto tutto.




Bradipo

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