martedì 4 ottobre 2011

Temporalità autoferrotramviaria della 'città eterna'

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Nelle fotografie di altri tempi siamo spesso attratti da oggetti su cui non avremmo pensato di fermare la nostra attenzione. Così l’altra sera, scorrendo le immagini di una Roma scomparsa, ci ha colpito una grossa locomotiva a vapore che Thomas non aveva visto per così dire ‘in natura’, di cui però gli avevo parlato più volte. Indotti da questa fortuita immagine, il nostro interesse si è rivolto in genere ai veicoli da trasporto dei decenni passati. Dai tram a cavalli siamo passati a quelli a trazione elettrica, ai vari modelli di autobus, alle automobili delle varie case produttrici, alle biciclette, fino ai compressori stradali, le macchine dei vigili del fuoco e così via. Così per esempio mi sono riaffiorati alla memoria i numeri e le sigle di linee di trasporto urbano oggi indicate in tutt’altro modo, ma soprattutto con tutt’altro percorso. Alcune collegavano il centro a una periferia che nessuno oggi qualificherebbe più come tale, altre ci davano addirittura l’illusione di condurci ‘fuori’, in aperta campagna. Ci si liberava dalla città semplicemente prendendo un dramma; ormai essa ci insegue come un felino la sua preda.

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