venerdì 31 ottobre 2008

Qualcosa sulla scuola

Intervista/dibattito sulla situazione della scuola oggi in Italia in riferimento alle ultime decisioni del Governo (legge Gelmini).
Le piazze sono piene, la protesta continua...Ma contro cosa si protesta?
Cerchiamo di capire qualcosa in più: non solo critiche ma anche proposte.

Intervista audio:


'...chiunque si occupa di formazione sa che una classe di 28 o 29 bambini di otto anni è ingestibile ... già quindici per classe sono troppi, il problema non è solo quello dei soldi ...'

'... a nessuno importa nulla della scuola ... la scuola è rimasta indietro di cento anni dalla realtà di oggi ...'

'... La scuola dovrebbe mettere al primo posto la formazione del pensiero e sviluppare la capacità di servirsene autonomamente, rendendolo libero da ideologie ...'

giovedì 30 ottobre 2008

Conferenza 'Dal Sapere al Pensare'

Riproponiamo l'estratto della conferenza 'Dal Sapere al Pensare' tenuta da Boris Porena qualche mese fa.

mercoledì 29 ottobre 2008

Metaparola 'volontà'

Cosa si potrebbe dire da un punto di vista metaculturale della 'volontà'?

Ascoltiamola dalla voce del suo autore ...


Metaparola 'volontà'



'Scusa, non volevo ...' ci dà il pretesto per pensare, e quindi porre a noi stessi diverse domande.

Una poesia ... 'Corale'

Nel nostro appuntamento settimanale con la poesia di Boris, la brevissima e tagliente 'Corale', registrata sia in tedesco che in italiano ...

Poesia 'Corale' di Boris Porena



Frequentemente, Boris utilizza la lingua materna per la poesia, della quale scrive succesivamente una versione in italiano -non una traduzione, si avverte, piuttosto una nuova riscrittura poetica delle idee ed emozioni della versione tedesca, adattate alle necessità della lingua italiana-.

'Corale' è stata scritta come testo per il brano Passio Haeretica (2004) di qui lui stesso è autore. Esplora in essa una interpretazione alternativa alla passione di Cristo ...

lunedì 27 ottobre 2008

Paolo e Francesca parlano di fisica

Boris impiega spesso nella scrittura, rivolgendosi ai piccoli e agli adulti, la forma del dialogo. Così sono nati i 'Dialoghi fittizi'. L'alternarsi di due o più voci, trattate con il medesimo rispetto, permette di sviluppare un argomento utilizzando lo 'stile di pensiero' metaculturale: i dialoganti, infatti, si offrono gli uni agli altri, in parole semplici, visioni alternative che stimolano nuovi pensieri e permettono l'arricchimento reciproco.

Oggi vi proponiamo la prima parte di un dialogo in tre sezioni di argomento scientifico: Paolo (nella voce di Boris Porena) e Francesca (nella voce di Fernando) parlano di ... 'che cos'è la fisica'
...

Dialogo Fittizio 'Che cos'è la fisica - Paolo, Francesca' (dialogo primo)



... e provano a trovarle uno spazio tra le scienze ...

Le sezioni successive saranno pubblicate prossimamente.

sabato 25 ottobre 2008

Boris parla delle sue influenze

Qui riportiamo l'intervista audio sulle radici del pensiero di Boris Porena. Ampliando l'articolo precedente: Influenze, ma quali influenze?'



Ascoltate e commentate ...

Cari Lettori e Amici: Appuntamento Settimanale!

Cari Lettori e visitatori di passaggio.
Vi informiamo che da lunedì 27 Ottobre 2008 inizieremo a pubblicare con cadenza settimanale una metaparola fresca fresca, una poesia di Boris, una parabola o un dialogo fittizio.

L'appuntamento è quindi ogni Lunedì su questo Blog!


Intervenite, intervenite!

Conferenza su Nelly Sachs

Lettori e amici del Blog. Dopo poche ore dalla conferenza «Die Suchende» 'Attorno a Nelly Sachs' tenutasi ieri 24-10-2008 a Roma presso l'Istituto Italiano di Studi Germanici.
Riproponiamo qui sotto un estratto video. Boris ha infatti musicato diverse poesie della poetessa tedesca.



Ringraziamo Ida Cappelli (traduttrice italiana per Nelly Sachs) e la nostra sostenitrice nonchè amica Claude Cazalé Bérard.

Influenze? Ma quali influenze?



Parlavamo in questi giorni delle influenze culturali -ricche, indubbiamente, anche se quasi mai esplicitate- nel pensiero e nell'opera di Boris Porena. E questa mattina abbiamo chiacchierato specificatamente su questo argomento (attenti lettori, la registrazione verrà pubblicata presto). Nel frattempo, onde evitare colassi dovuti alla disattesa curiosità, citiamo un sunto al volo.

Anzitutto, le scienze naturali. Dal punto di vista dell'entomologia, la figura de Jean-Henri Fabre. Da quello dell'etologia, la personalità di Konrad Zacharias Lorenz.

Possiamo parlare anche di influenze negative. La partecipazione come spettatore al Congresso Internazionale di Filosofia tenutosi a Roma nel 1950, ad esempio, induce la ferma decisione di .... non occuparsi mai, dico mai, di filosofia ...

Tra le scienze, la Fisica. Dopo aver frequentato il corso di Laurea -patendo le connesse difficoltà matematiche- ritornerà l'interesse sia per la Fisica (Roger Penrose) che per la Filosofia della Scienza (Paul Karl Feyerabend).

Influenza principalissima, che rasenta l'amore: Paul Thomas Mann. A cominciare dal Doktor Faustus, sarà l'argomento di una tesi di laurea su "Thomas Mann e la musica".

Ritorno alla filosofia, per mano dei filosofi francesi del XX secolo. Paul Michel Foucault, Henri Atlan, Edgar Morin ... E due riviste accademiche seguite regolarmente durante anni, "Communication" e "Musique en jeu".

Naturalmente per uno interessato ferocemente alla pedagogia, Jean Piaget.

Da citare anche studi e letture di logica, linguistica, semiotica (ad esempio Umberto Eco, col suo Trattato di Semiotica Generale, coevo di Musica-Società).

Secondo grande amore: Ludwig Josef Johann Wittgenstein, sia per quanto riguarda il Tractatus, che per le Ricerche Filosofiche, evocate nel titolo delle Symphonische Untersuchungen (Sinfonia nº 2), del 1994 (CBP-Va:3 nel catalogo di Patrizia Conti), dedicata alla memoria de LJJW.

Ci fermiamo qua con una citazione dello stesso LJJW (prefazione del Tractatus, 1921), probabilmente copiata da Porena, e che comunque riflette un approccio abbastanza simile a quel curioso animaletto detto 'citazione accademica':

"Non voglio giudicare in quale misura i miei sforzi coincidano con quelli di altri filosofi. Difatti, ciò che ho scritto qui non pretende alla novità; e perciò non cito nessuna fonte, poiché mi è indifferente se ciò che ho pensato sia stato pensato da qualcun altro prima di me".

"Wieweit meine Bestrebungen mit denen anderer Philosophen zusammenfallen, will ich nicht beurteilen. Ja, was ich hier geschrieben habe, macht im Einzelnen überhaupt nicht den Anspruch auf Neuheit; und darum gebe ich auch keine Quellen an, weil es mir gleichgültig ist, ob das was ich gedacht habe, vor mir schon ein anderer gedacht hat".
Era per questo che si citavano poche fonti! Essere metaculturale non significa essere controculturale ... significa preoccuparsi anche di altro!

venerdì 24 ottobre 2008

Bienvenu!

Da oggi il articolo su Boris Porena è riportato anche nella versione francese della Wikipédia.

mercoledì 22 ottobre 2008

Lettera di Claude Cazalé Bérard

[ndr Ci permettiamo di includere qui estratti di una sentita testimonianza su questo Blog della profesoressa Claude Cazalé Bérard, del Département d'études italiennes dell'Université de Paris X - Nanterre]
Saint-Cloud, il 13 ottobre 2008


Carissimo Boris,

Avrei voluto scriverti immediatamente dopo il mio ritorno a Parigi, e ti prego di scusarmi molto per il ritardo, ma sono stata subito assorbita dalle riunioni per l'inizio dell’anno accademico, dalla preparazione delle lezioni, e dalla redazione del mio intervento al Convegno Sachs, sulla rivista “Botteghe Oscure”. L’ho appena concluso oggi.

[...]


Per fortuna c’è Internet e sto scoprendo con grande piacere e interesse, sul tuo Blog, oltre ai numerosi incontri, interviste, e progetti a cui sei chiamato a partecipare, caro Boris, i testi messi in linea: sia l'introvabile “Musica e società” , sia le “Metaparole” con la loro dinamica generativa di associazioni semantiche. È un lavoro affascinante che mi ricorda gli esperimenti di un tempo nel campo della cosiddetta “informatica umanistica”; molti progetti purtroppo si sono arenati per mancanza di mezzi, ma forse soprattutto per l’incapacità a mantenere durevolmente un lavoro collettivo: paradossalmente (o forse no?) le strutture universitarie hanno bloccato i progetti più innovativi e allora pionieristici (parlo dell’89 !); troppo spesso le migliori energie si sono disperse dietro la necessità di presentarsi ai concorsi per far carriera o assicurarsi un posto stabile di lavoro. Quindi, credimi apprezzo e ammiro molto la tua capacità di stimolare le collaborazioni e di mantenere gli obiettivi attraverso gli anni, riuscendo a costruire vere e durevoli sinergie! Sarà il frutto della la tua formazione e del tuo rigore scientifico!

Sono stata, quindi, veramente felice di poter colloquiare con te in modo così naturale e spontaneo, e mi auguro con tutto il cuore che ci siano altre occasioni, anche perché ho ancora una montagna di cose da domandarti e da ascoltare soprattutto!

A proposito di ascolto, appunto, Ida [ndr profesoressa Ida Capelli, traduttrice italiana di N. Sachs] mi ha inviato i due bellissimi Lieder estratti dalla Cantata su Nelly Sachs, del ’64: ne sono rimasta sconvolta e impressionata. Certo mi dispiace di non poter sentire l'opera completa, ma è già un privilegio straordinario aver ottenuto quella registrazione. Parlerai di quell’opera, nel nostro prossimo incontro? Antonella Gargano ha garantito che ci saranno i mezzi per trasmettere la musica.

Ho apprezzato molto anche la Cantata “La parola”, della quale mi hai regalato così affettuosamente la registrazione su CD. Anche se non ti soddisfa totalmente, come ho creduto di capire, la trovo personalmente veramente affascinante per il lavoro su testi e musica che si accordano e si urtano in una armonia discorde: è un'invenzione profondamente conturbante il percorso tracciato dal testo giovanneo, attraverso le parole frammentate dei poeti, fino al tuo testo dialettico, che conferma la tensione drammatica, lacerante di ogni comparsa della parola umana e divina, terrestre e celeste, innocente e colpevole, vera e falsa, dolce e violenta, creatrice e distruttrice, vittime e carnefici, tutti insieme... Splendido :

La parola ci affranca dal principio di non contraddizione

La parola ci affranca dall'obbligo di morire



Voglio comunicarlo ai miei studenti così “prigionieri nella loro gabbia di concetti prefabbricati e precostituiti”, per aiutarli a prenderne coscienza e a trovare qualche chiave per uscirne... salvo trovarsi in un'altra, sapendo di dover aprire anche quella e così via...

Insomma sto scoprendo soltanto a piccoli passi questa tua immensa opera e vorrei saperne di più!

Dopo il nostro incontro, ho parlato con i miei amici e colleghi di Testo e Senso, la rivista in linea di Roma 2 “Tor Vergata”, di cui ti ho parlato. Ci sono varie sezioni, tra cui una dedicata al “Paragone delle arti”, come vedrai, se potrai collegarti con il sito (http://www.testoesenso.it/) : l'ultimo numero in corso è il N. 9 (2008). Saremmo molto felici se tu potessi darci un contributo, a tua scelta: sulla musica, sulla scuola nella società, sull'infanzia, sul dover e voler convivere nella pace, e come costruirla...

[...]

Metaparola 'misura'

Normalmente la misura trasforma una qualità in quantità.

E lo fa assoggettando la diversità qualitativa al numero, alla matematica.

Gli umani non si accontentano di constatare che una certa cosa è più grande, più pesante, più vecchia di un'altra ma vogliono sapere di quanto e più grande, più pesante, più vecchia e questo 'quanto' deve essere inequivocabilmente espresso da un numero. Siamo abituati a contare tutto e, quando ci mancano le entità individuali da contare (siano esse pomodori, mattoni o persone) ricorriamo all'unità di misura, metro, grammo, secondo ecc. Queste sono delle entità fittizie, ricavate da variabili continue o ritenute tali, come lo spazio e il tempo, per dominarle concettualmente attraverso il numero. Una volta definite in qualche modo (sempre attraverso il numero) queste unità si cristallizzano (reificano) nella nostra mente fino a diventare degli oggetti che per il senso comune hanno la concretezza di un sasso, di un panino. Con questi 'pseudo oggetti' misuriamo quelli ‘reali’ che il mondo ci propone.

Se ora qualcuno ci domandasse quanto è lunga una trave di 3 m, risponderemmo che è lunga 3 m. Sapremo però che cosa stiamo affermando?

  • una proprietà della trave
  • una proprietà che noi proiettiamo sulla trave
  • un rapporto tra la proprietà della trave (la lunghezza) e la proprietà analoga di un 'oggetto' (l'unità di misura) di nostra invenzione
  • l'esistenza di un numero che esprime tale rapporto
  • una nostra conoscenza


"L'uomo è
misura di tutte le cose" ha detto un tale molto tempo fa.
Che avrà voluto dire?


"Misura" in Wikipedia

martedì 21 ottobre 2008

Metaparola 'fede'

Un altro punto di vista sulla fede ... come si propone di fare una metaparola degna di tale nome ...

“È la fede delle femmine come l’Araba Fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa.”
Così fan tutte -Mozart/Da Ponte

La fede delle femmine (come dei maschi) sta qui per ‘fedeltà’ e quindi può essere osservata o disattesa a seconda degli umori individuali e variamente valutata in base ai codici locali morali, civili e penali.

Per contro la fede come ‘marchiatura dell’anima’ può addirittura contraddire i codici locali e distruggere gli individui (martiri, kamikaze, …). In linea di principio è incrollabile, capace di spostare le montagne o di fermare il sole …, in pratica fortunatamente assai più labile di quanto lo siano le marchiature del corpo.

Comunemente si associa ‘fede’ a ‘religione’, facendone quasi dei sinonimi (il tale è ‘di fede –o religione– maomettana’). Ed è abbastanza strano che individui che si riconoscono in una stessa fede (cattolici e protestanti, per esempio, o sciiti e sunniti) all’occasione si avventino gli uni sugli altri proprio in nome dello stesso dio. Evidentemente la fede è qualcosa di assai più indistinto che non il suo oggetto. Si può credere in Jahvè, Allah o Gesù Cristo in tanti modi diversi e ciò che ci trattiene dall’ammazzarci a vicenda non è tanto o non è solo il dio che ci siamo scelti quanto il modo con cui esercitiamo la nostra fede. La fede come sostituto di Dio.

Ma la fede non investe soltanto il dominio delle religioni. Si può aver fede nella ragione, nella scienza, nella parola di un amico. In qualche caso anche questi ‘oggetti’ si fanno sostituti della religione, come si osserva in alcune correnti filosofiche (idealismo, materialismo, positivismo), nelle quali al posto della divinità si istaurano modelli mentali altrettanto costrittivi delle religioni monoteiste. Tra questi fedi ‘laiche’ la più forte e, per così dire, interdisciplinare è la fede nella ragione che giunge addirittura a proiettarsi sulla realtà, concepita come razionale. Di qui non è difficile postulare una mente che abbia ‘creato’ il mondo così come ci appare, cioè razionale, e siamo di nuovo alla religione propriamente detta: fede e ragione potrebbero per tal via riunificarsi, come vuole il Vaticano. Ed è singolare che, per evitare quella che molti considerano una iattura per l’umanità, non tanto serve la ragione quanto proprio l’apertura all’irrazionale, al caos. Se vogliamo conservare il primato della ragione sulla fede dobbiamo accogliere la seconda nella prima, dobbiamo cioè accettare la formula “fides et ratio”, non come articolo di fede, ma come un modello mentale valutabile dalle sue conseguenze pratiche. E, poiché queste non sembrano allo stato attuale concorrere alla sopravvivenza nostra e degli altri viventi –e questo per il semplice fatto che a quel modello è legato un potere interessato in primis alla salvaguardia di sé stesso– molti di noi pensano di sciogliere il binomio e di conservare la sola ratio senza tuttavia accordarle una ‘fides’ che la renderebbe assoluta.

(un piccolo contributo odierno a wikipedia)

lunedì 20 ottobre 2008

Metaparola

Cosa distingue una normale parola da una 'metaparola'?
Il momento riflessivo.

Infatti utilizziamo parole tutti i giorni nella comunicazione; ma, in un momento speciale -votato alla riflessione- scegliamo una di queste e, attraverso un'azione specifica, la facciamo diventare metaparola.

Quest'azione specifica consiste principalmente nel rendersi consapevoli degli antecedenti culturali della parola stessa e, conseguentemente nel saperli esprimere.
'Antecedenti culturali' vuol dire semplicemente i contesti, le finalità, le intenzioni, i presupposti con le quali la parola viene normalmente usata. Tutto ciò (contesti, finalità, ...) non sono di regola delle variabili a disposizione del singolo parlante, ma sono un portato ideologico della cultura che contiene la parola.
Esplicitarli, cioè portarli al piano della consapevolezza e così facendo esporli ad una revisione critica, non vuol dire prendere posizione a favore o contro; tanto meno vuol proporre degli usi 'alternativi', 'inusuali' di detta parola.

Altrimenti detto, il passaggio dalla parola alla metaparola vuol significare un passo in direzione dell'autonomia delle scelte. Non solo delle espressioni ma, in fin dei conti, del pensiero. E così si ritorna all'uso quotidiano della parola -forse, auspichiamo, diventata in questo modo metaparola-.

Nota storica: il termine 'metaparola' è stato suggerito nel lontano 2008 da Alessandro De Rosa.

Domenica 19 Ottobre a Forano

Secondo incontro col Centro Metaculturale, nella sua sede di Forano, sul tema "costruzione del operatore metaculturale". Ospiti Emmanuele Pappalardo e Giusy.

La domenica precedente si era parlato ad un livello generale della metaparola "famiglia". Il secondo incontro, più ristretto, ha parlato della funzione formativa della famiglia. È risultato più produttivo, proprio in quanto più ristretto. La discussione, condotta in circuito autogenerativo da Eva Serena, ha portato ad interessanti conclusioni. Abbiamo confermato che la formazione dell'operatore metaculturale deve essere eminentemente pratica; la teoria diventa comprensibile solo nel momento nel cui tu la applichi.

Analizzati alcune finalità della formazione: trasmettere alla nuova generazione i valori culturali della generazione precedente; contribuire al futuro benessere/felicità della nuova generazione; favorire il successso ... Dopo questa discreta analisi della situazione così com'è (analisi dell'esistente, nella metodologia mc) siamo passati ad un momento produttivo, utilizando un'altra tecnica abituale: costruzione di un antipodo, e analisi del medesimo. Ad esempio, il successo: avrebbe senso dire che la nostra formazione mira all'inssuccesso del figlio? Suona un po' estrano ... "ti educo all'insuccesso". Forse questo estremo non è molto sensato: ma ci saranno delle posizioni intermedie, in questo ventaglio? Infatti potrei anche preparare al figlio a non dare troppa importanza all'idea del successo. Non puntiamo sul successo, ma su altre cose: se poi viene il successo, tanto meglio.

Lo stesso avviene per altri tratti analizzati: trasmettere la cultura delle generazioni precedenti, perché no? Ma quello porterebbe alla staticità: ci vuole anche la negazione, la contestazione, portata non distruttivamente ma indirizzata ad assumere delle culture precedenti alcuni punti di validità.

Il terzo incontro -domenica prossima 26 Ottobre, 9:30, sempre nella sede del CMC a Forano- restringerà ancora l'argomento e proseguirà la discussione.

Tutta questa serie di discussioni è inserita, come dicevamo, nel progetto di maggior portata che punta alla formazione di operatori metaculturali.

Riflettendo sul blog

La forma blog è nuova per tutti noi. Questo mattino di lunedì siamo stati a parlare Boris ed io sulle novità che comporta; abbiamo anche letto un po' di una interessante riflessione di uno dei blogger di più successo al mondo, Andrew Sullivan.

Ci ha fatto pensare molto la spontaneità della forma, i rischi ai quali è sottoposta (derivati dall'immediatezza, proprio dal 'non pensarci troppo') ... Rischio specifico che vede Boris: la futilità degli argomenti, che nel momento che vengono pubblicati, prendono del tempo, sottratto a un pensiero più sistematico e responsabile.

Comunque la grande sfida è: essere letti. È importante in quanto tentativo di comunicazione. Chi entrerà in questo blog? Chi leggerà? Ancora più importante, chi scriverà delle cose per pubblicare qui?

Un altro pericolo: diventa un gioco di società? perderemo di vista delle cose più importanti?

(scritto in collaborazione tra Boris e Fernando)

¡En español!

La presenza di Boris Porena nella wikipedia si moltiplica, mo' anche in spagnolo.

Convegno Nelly Sachs

Boris Porena interverrà il prossimo venerdì 24 ottobre 2008, a Villa Sciarra (Roma), durante il Convegno sulla poetessa ebrea tedesca Nelly Sachs, Premio Nobel di Letteratura 1966.

Infatti Boris Porena ha messo in musica diverse poesie di Nelly Sachs, ad esempio nella sua "Cantata da Camera" (1964) (CBP IIb:6 nel catalogo di Patrizia Conti).
Nelly Sachs ha anche suscitato alcuni spunti nella produzione poetica dello stesso Boris, come ad esempio nella seguente poesia del 2003 (versione bilingue):





sabato 18 ottobre 2008

Anni fa ...



Antonio De Rose (estrema destra della fotografia) ci offre questa fotografia nel suo blog ... anni 70.
Assieme a Boris (seduto) e Paola Bučan, abbiamo a Petrucci (sinistra) e il clarinettista Belli (con la mano sulla spalla di Boris).

Bei tempi!

Fede, speranza, amore



Ecco la caligrafia di Boris, annus domini 2004. Beccatevi questa.

(Su tema teologico, naturalmente)

Kinder Musik


Nel 1970, Boris Porena, reduce da una recente visita all'Ungheria comunista, e facendo pure tesoro delle sue esperienze infantili nella Germania nazista, si mette a riflettere su come non deve essere mai fatta l'educazione musicale dei bambini, tranne che se si desidera attivamente farli diventare dei piccoli mostri. Pochi giorni fa il maestro discuteva ironicamente al riguardo con l'ex-ministro Berlinguer ...

Nasce da questa pacata riflessione Kinder Musik (Edizione Musicali Suvini-Zerboni, 1973), col suggestivo sottotitolo musiche fatte e da farsi trovate e da trovarsi scritte e da scriversi per gioco, per studio o anche per nulla partecipanti esecutori autori dai 6 anni in su.

Nella sua struttura, separati da sei Interludi, si ritrovano blocchi di dieci proposte alquanto variegate (giochi a due, vocali-consonanti, materiali per più di due esecutori, coordinamenti, incontri di percussione con o senza interventi estranei, utilizzazioni eterodosse, progetti ambiziosi). 

Da oggi, 35 anni dopo la sua pubblicazione, Kinder Musik si trova digitalizzato per dare luogo a un nuovo progetto di diffusione. È a disposizione degli operatori musicali di base nel caso non lo trovassero in biblioteca, dal momento che si trova fuori produzione.

Wikipedia è bella!, Wikipedia is beautiful ...

Aggiornati gli embrioni di articolo su Boris Porena tanto nella wikipedia italiana come nella versione inglese. Che anche con le restrizioni editoriali imposte da Wikipedia stessa, cercheranno di portare lettori a questo blog.

Benvenuti commenti e arricchimenti da tutti gli amici -ai quali si prega comunque, onde evitare dei malintesi con i gestori del progetto Wikipedia, di rispettare le regole editoriali del sito-.

venerdì 3 ottobre 2008

Metaparola 'Dogma'





L'invito è sempre valido: ascolta e commenta questi files audio, dall'altra parte del microfono c'è Boris che legge una Metaparola dal suo ultimo scritto 'Metaparole'.

Le Metaparole vogliono proporsi come innesco per discussioni e riflessioni fra utenti.

Metaparola 'Caso'

Metaparola 'Occupazione'

Metaparola 'Autorità\Autorevolezza'

"Spesso queste due parole sono intercambiabili ... si oppongono?

Può essere difficile opporsi all'autorità ...

L'autorevolezza contagia invece il pensiero altrui ..."

Vuoi sapere di più? Avanti!

giovedì 2 ottobre 2008

Intervento sulla scuola pubblica

Giovedì 2 Ottobre 2008, Boris Porena è intervenuto in un colloquio-dibattito presso la Scuola elementare statale 'Francesco Crispi' di Monteverde Vecchio (Via A.G. Barrili, 13 - Roma), sulla scuola pubblica.

mercoledì 1 ottobre 2008

Musica e società

Ei lettori di questo blog!

Vogliamo riportare nell'attualità una delle opere più intense di Boris Porena, che ha suscitato un importante dibattito nel mondo della musica e della cultura.

Si tratta di Musica/Società [1975]. Purtroppo l'edizione 'tradizionale' è fuori stampa da gran tempo, quindi abbiamo deciso di rieditarla in formatto html.

Buon divertimento!

Boris Porena a Roma domani 2 Ottobre 2008


Boris Porena incontrerà genitori e docenti domani 2 Ottobre 2008 alla scuola 'Francesco Crispi' Via Barrili n°13 Roma (zona Monteverde Vecchio) dalle ore 17 alle ore 18e30 all'interno della manifestazione
'Non rubateci il Futuro'.

Il dibattito avrà come titolo:

'Proposte per una scuola realmente rinnovata'

Ingresso libero.

28-9-08 Radio3 'Der Gott und die Bayadere' 1957



Riproponiamo l'intervista a Boris Porena e la messa in onda di 'Der Gott und die Bayadere' brano composto dallo stesso Boris nel 1957.