martedì 14 novembre 2017

Tratta IL.5 – … quali dannosi alle piante coltivate…


La stragrande maggioranza dei coleotteri attende ancora una sistemazione definitiva. Interi gruppi di famiglie vagano ancora di anno in anno tra un capo all’altro della classificazione senza decidersi per una posizione definitiva. Ciò, più ancora che un’insufficiente conoscenza, dimostra l’arbitrarietà di ogni classificazione, che pretende per ogni individuo una collocazione inequivocabile entro un sistema altrettanto inequivocabile. La ragione vorrebbe ingabbiare la vita entro rigide strutture razionalmente dominabili, questa però glielo impedisce con l’inesauribile varietà di soluzioni che le propone. Inutile quindi inseguire, nelle poche pagine che possiamo dedicare all’argomento, un’inattingibile completezza. Ci limiteremo quindi accettare alcune famiglie che, per la notorietà dei rappresentanti hanno da sempre attirato l’attenzione degli amatori.
Così la famiglia dei Lucanidae che con il ‘cervo volante’ raggiunge anche in Europa dimensioni in genere riservate ai coleotteri tropicali, o gli Scarabaeidae con forme gigantesche nella tribù dei Dynastini, spesso provviste di spettacolari protuberanze chitinee – ‘corna’ – come nel nostro ‘scarabeo rinoceronte’. Molto più che non queste particolarità corporee sono però degni di attenzione i comportamenti familiari, in particolare degli stercorari, in cui la cura della prole raggiunge verticali complessità paragonabili a quelli che si osservano nei mammiferi e negli uccelli. Sa un’altra grande famiglia, molto amata dai raccoglitori, è quella dei Cerambycidae, coleotteri delle lunghe antenne e spesso di grandi dimensioni. Di inarrivabile bellezza cromatica sono i Buprestidae, spesso utilizzati come gioielli dalle popolazioni locali. Alcune famiglie racchiudono un numero stragrande di specie, come gli Staphylinidae dalle elitre fortemente raccorciate o i Curculionidae, dal capo fortemente allungato. Piccolissimi, spesso meno di un millimetro sono i Trycopterigidae e gli Scydmaenidae, questi ultimi spesso communandi delle formiche, accanto ai Clavigeridae, autentici mirmecofili con particolari modificazioni somatiche.

Non posso chiudere questa di per sé insignificante lista di nomi, senza ricordare i piccoli gioielli della famiglia dei Chrysomelidae, molti dei quali dannosi alle piante coltivate, come la ‘dorifora della patata’ (Leptinotarsa decilineata) che tuttavia sarebbe rimasta volentieri a casa sua in Sudamerica a rosicchiare solanacee selvatiche, se qualche incauto commerciante non l’avesse inavvertitamente imbucata in una nave diretta in Europa. ]

Nessun commento: