domenica 12 novembre 2017

Tratta IL.3 – Ma nell’aldilà il fattore tempo non è un ‘valore’…


[Dialogante 2]  Da Linneo in poi [1] anche i coleotteri vengono inquadrati nel suo sistema nomenclatoriale che dalla specie risale al genere, quindi alla famiglia, all’ordine, alla classe, al regno (in tempi a noi più vicino altri taxa sono stati aggiunti o intercalate, ma la struttura portante del sistema è rimasta quella binomiale – genere, specie – voluta dal grande studioso svedese).
Perché una classificazione così razionalizzata dei viventi?
[Dialogante 1]  Da un lato è evidente l’utilità pratica di veder riuniti sotto una semplice sigla di due soli elementi tutti gli essere viventi interfecondi ma normalmente biologicamente distinti da tutti gli altri. Questo è stato probabilmente il movente più diretto che ha spinto Linneo alla sua rivoluzione nomenclatoriale: prima di lui una specie vivente veniva nominata e riconosciuta attraverso una ‘descrizione’, più o meno estesa di caratteristiche morfologiche, abitudini di vita, ambienti di rinvenimento ecc. e così poteva capitare che a una certa descrizione corrispondessero entità tassonomica mente assai distanti l’una dall’altra.
[Dialogante 2]  Credo però che la spinta più forte ha una visione così razionale della vita sia di natura religiosa: mostrare il perfetto accordo tra ‘realtà’ e ‘ragione’: ancora oggi la Chiesa (la nostra chiesa) insiste sulla proposizione della razionalità del reale.
[Dialogante 1]  E perché lo farebbe?
[Dialogante 2]  Ma è evidente! Poiché la ragione divina sarebbe sostanzialmente identica a quella umana, da cui differirebbe solo per l’estensione – infinita per quella divina, finita per quella umana – , la nostra mente sarebbe tendenzialmente uguale a quella di Dio, salvo che per il fattore tempo. Ma nell’aldilà il fattore tempo non è un ‘valore’…
[Dialogante 1]  … quindi a tutti noi è concessa l’onniscienza, purché abdichiamo alla ‘scientia mundana’ e il gioco è fatto e il potere della Chiesa assicurato.
[Dialogante 2]  Il trucco è semplice e banale e non dovrebbe offrire difficoltà di comprensione neppure a un bambino delle elementari. Per quanto la Chiesa non permette che si giunga neppure a quel livello.




[1]  Nel suo Imperium Naturae, Linneo stabilì tre regni, denominati Regnum Animale, Regnum Vegetabile e Regnum Lapideum. Nella decima edizione del 1758 egli divise il Regno Animale in sei classi:
  • Classis 1. MAMMALIA
  • Classis 2. AVES
  • Classis 3. AMPHIBIA
  • Classis 4. PISCES
  • Classis 5. INSECTA
  • Classis 6. VERMES
La quinta classe era in quel momento sinonimo di Hexapoda, che è stato soggetto a revisioni. Prescindendo di esse, per a maggior parte degli Autori riveste particolare importanza la ripartizione in ordini che, storicamente, non ha subito sostanziali modifiche. Gli ordini compresi nello schema tradizionale classico sono 28:
  • Anoplura
  • Blattodea
  • Coleoptera
  • Dermaptera
  • Diptera
  • Embioptera
  • Ephemeroptera
  • Grylloblattodea
  • Hymenoptera
  • Isoptera
  • Lepidoptera
  • Mallophaga
  • Mantodea
  • Mantophasmatodea
  • Mecoptera
  • Neuroptera
  • Odonata
  • Orthoptera
  • Plecoptera
  • Phasmatodea
  • Psocoptera
  • Rhynchota
  • Siphonaptera
  • Strepsiptera
  • Thysanoptera
  • Thysanura
  • Trichoptera
  • Zoraptera

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