[Dialogante 2] Da Linneo in
poi [1]
anche i coleotteri vengono inquadrati nel suo sistema nomenclatoriale che dalla
specie risale al genere, quindi alla famiglia, all’ordine, alla classe, al
regno (in tempi a noi più vicino altri taxa
sono stati aggiunti o intercalate, ma la struttura portante del sistema è
rimasta quella binomiale – genere, specie – voluta dal grande studioso
svedese).
Perché una classificazione così
razionalizzata dei viventi?
[Dialogante 1] Da un lato è
evidente l’utilità pratica di veder riuniti sotto una semplice sigla di due
soli elementi tutti gli essere viventi interfecondi ma normalmente
biologicamente distinti da tutti gli altri. Questo è stato probabilmente il
movente più diretto che ha spinto Linneo alla sua rivoluzione nomenclatoriale:
prima di lui una specie vivente veniva nominata e riconosciuta attraverso una
‘descrizione’, più o meno estesa di caratteristiche morfologiche, abitudini di
vita, ambienti di rinvenimento ecc. e così poteva capitare che a una certa
descrizione corrispondessero entità tassonomica mente assai distanti l’una
dall’altra.
[Dialogante 2] Credo però
che la spinta più forte ha una visione così razionale della vita sia di natura
religiosa: mostrare il perfetto accordo tra ‘realtà’ e ‘ragione’: ancora oggi
la Chiesa (la nostra chiesa) insiste
sulla proposizione della razionalità
del reale.
[Dialogante 1] E perché lo
farebbe?
[Dialogante 2] Ma è
evidente! Poiché la ragione divina sarebbe sostanzialmente identica a quella
umana, da cui differirebbe solo per l’estensione – infinita per quella divina,
finita per quella umana – , la nostra mente sarebbe tendenzialmente uguale a
quella di Dio, salvo che per il fattore tempo. Ma nell’aldilà il fattore tempo
non è un ‘valore’…
[Dialogante 1] … quindi a
tutti noi è concessa l’onniscienza, purché abdichiamo alla ‘scientia mundana’ e il gioco è fatto e
il potere della Chiesa assicurato.
[Dialogante 2] Il trucco è
semplice e banale e non dovrebbe offrire difficoltà di comprensione neppure a
un bambino delle elementari. Per quanto la Chiesa non permette che si giunga
neppure a quel livello.
[1] Nel suo Imperium
Naturae, Linneo stabilì tre regni, denominati Regnum Animale, Regnum
Vegetabile e Regnum Lapideum. Nella
decima edizione del 1758 egli divise il Regno Animale in sei classi:
- Classis 1. MAMMALIA
- Classis 2. AVES
- Classis 3. AMPHIBIA
- Classis 4. PISCES
- Classis 5. INSECTA
- Classis 6. VERMES
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