Da Chiusa, all’imbocco della Val
Gardena, si prendeva un trenino a vapore, di scartamento ridotto che, sbuffando
faticosamente, si arrampicava su, lungo la valle fino ad arrivare a Ortisei e
oltre, a Selva (che in tedesco fa Wolkenstein)
e Plan. In molti tratti gli si poteva comodamente camminare accanto, in altri si
sarebbe dovuto quasi correre. Prima di raggiungere Ortisei, dopo un tornante
della strada ferrata, si apriva allo sguardo attento del viaggiatore la vista
del massiccio del Sella che chiude la
valle e, sulla destra il Sassolungo
che sfora il cielo. Non avevo visto mai nulla di così alto, più di tremila, mi
hanno detto, e io ho subito inteso ‘chilometri’, e da allora per molto tempo ho
pensato che il Sassolungo fosse alto
più di tremila chilometri. Oggi il trenino non c’è più da un pezzo e, per
ammirare i tremila chilometri di altezza del Sassolungo basta percorrere in
macchina una ventina di chilometri in dolce salita.
………
Pirenei, Parco nacional de Ordesa, con Thomas, estate 1999
Alziamo un sasso ben incassato nel
suolo. Un lampo verde oro. La mano esita, per afferrare lo splendido Carabus. Non a caso l’hanno chiamato Carabus splendens. Avevamo trovato sulle
Alpi l’auronitens, ma lo splendens era un’altra cosa, un éclat de rouge feu, avrebbe detto
Fabre. Ci siamo subito messi in cerca del suo congenere Carabus (Chrysothribax) rutilans, ma, niente da fare, e così ci
siamo accontentati di una piccola serie di cinque o sei splendens.
………
Sempre sui Pirenei, stesso anno.
Eccoli! Li vediamo, altissimi sopra la
nostra testa, ali immobili come travi. Piccoli all’occhio per la distanza, se
ne intuiscono le enormi dimensioni. Poco dopo, sotto di noi, nella valle, una
decina in volo basso, forse su una carcassa. Con loro alcuni Neophron percnopterus. Infine, a qualche
metro da noi un’ombra gigantesca ci copre il cielo per un secondo. Il nostro
primo incontro con gli avvoltoi.
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