[Dialogante 1] Sono ormai
più di trent’anni che IMC sta sul tappeto e dodici che ha ricevuto la sua
formulazione penso definitiva; eppure continuiamo a lavorarci intorno. Segno
della sua costituzionale infinitezza?
[Dialogante 2] Non saprei
dire. Le sue tre definizioni – mi è stato fatto osservare che la terza non è
propriamente una definizione – mi sembrano tuttora inattaccabili, eppure ciò
non mi rassicura, al contrario mi rende dubbioso.
[Dialogante 1] Meno male
che è così. Le certezze mi spaventano, anche la certezza del dubbio.
[Dialogante 2] Infatti IMC
è costruita in modo da evitare anche questa certezza: basta fabbricare un UCL
dogmatico su modello per esempio di una delle grandi religioni ‘rivelate’, e il
gioco è fatto.
[Dialogante 1] Il ‘gioco’,
appunto. Ma il dogmatico non accetterà mai di vedere né il suo modello né la
sua fede come un ‘gioco’.
[Dialogante 2] Tanto peggio
per lui!
[Dialogante 1] Non ne sarei
così sicuro. Se le fedi non smuovono la montagna, possono però far esplodere le
centrali atomiche.
[Dialogante 2] Queste
tanto, presto o tardi, esploderanno comunque.
[Dialogante 1] Ora sei te a
essere assolutista. Non potrebbero non esplodere mai?
[Dialogante 2] La vita
media delle strutture che le compongono è minore della vita media dei materiali
che esse contengono. Ciò vuol dire che o il materiale cessa di essere
radioattivo prima di poter fornire l’energia per cui è stato stoccato, o che
questa energia, non più trattenuta dall’involucro, fuoriuscita in un’esplosione
incontrollabile.
[Dialogante 1] Non credo in
questa tua descrizione. Siamo troppo incompetenti per essere credibili.
[Dialogante 2] Né pretendo
di esserlo. Mi basta suscitare il dubbio su un problema, come questo, di
sopravvivenza. Credo invece che il solo dubbio che una cosa del genere possa
essere credibile dovrebbe bastare a farci rinunciare alle centrali atomiche.
[Dialogante 1] Fede
malposta, anche questa.
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