giovedì 11 dicembre 2014

Tratta XXIV.6 – Fede malposta, anche questa



[Dialogante 1]  Sono ormai più di trent’anni che IMC sta sul tappeto e dodici che ha ricevuto la sua formulazione penso definitiva; eppure continuiamo a lavorarci intorno. Segno della sua costituzionale infinitezza?
[Dialogante 2]  Non saprei dire. Le sue tre definizioni – mi è stato fatto osservare che la terza non è propriamente una definizione – mi sembrano tuttora inattaccabili, eppure ciò non mi rassicura, al contrario mi rende dubbioso.
[Dialogante 1]  Meno male che è così. Le certezze mi spaventano, anche la certezza del dubbio.
[Dialogante 2]  Infatti IMC è costruita in modo da evitare anche questa certezza: basta fabbricare un UCL dogmatico su modello per esempio di una delle grandi religioni ‘rivelate’, e il gioco è fatto.
[Dialogante 1]  Il ‘gioco’, appunto. Ma il dogmatico non accetterà mai di vedere né il suo modello né la sua fede come un ‘gioco’.
[Dialogante 2]  Tanto peggio per lui!
[Dialogante 1]  Non ne sarei così sicuro. Se le fedi non smuovono la montagna, possono però far esplodere le centrali atomiche.
[Dialogante 2]  Queste tanto, presto o tardi, esploderanno comunque.
[Dialogante 1]  Ora sei te a essere assolutista. Non potrebbero non esplodere mai?
[Dialogante 2]  La vita media delle strutture che le compongono è minore della vita media dei materiali che esse contengono. Ciò vuol dire che o il materiale cessa di essere radioattivo prima di poter fornire l’energia per cui è stato stoccato, o che questa energia, non più trattenuta dall’involucro, fuoriuscita in un’esplosione incontrollabile.
[Dialogante 1]  Non credo in questa tua descrizione. Siamo troppo incompetenti per essere credibili.
[Dialogante 2]  Né pretendo di esserlo. Mi basta suscitare il dubbio su un problema, come questo, di sopravvivenza. Credo invece che il solo dubbio che una cosa del genere possa essere credibile dovrebbe bastare a farci rinunciare alle centrali atomiche.
[Dialogante 1]  Fede malposta, anche questa.


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