sabato 29 novembre 2014

Tratta XXIII.5 – Più figli alla patria




[Dialogante 2]  Che la Chiesa non faccia nulla per arginare la sovrappopolazione umana si può anche capire. Ma che pure i governi non solo non si pongano il problema ma talora incitino alla procreazione è politicamente irresponsabile.
[Dialogante 1]  E il singolo, l’individuo come la pensa, mediamente?
[Dialogante 2]  In genere il pensiero dell’individuo non è autonomo ma ubbidisce a quanto la religione o l’ideologia dominante gli impongono. “Più figli alla patria” si diceva in epoca fascista; e questo “più figli” voleva dire più bare anche se ogni madre sperava non toccasse al suo.
[Dialogante 1]  Una sorta di forza riequilibratrice sembra agire sotterraneamente scavalcando religioni, società e individui. Una sovrappopolazione di topi li spinge a divorarsi a vicenda. Alle periodiche invasioni di cavallette seguono anni in cui la specie muta addirittura aspetto producendo individui inadatti alla vita gregaria. Anche nella specie umana un freno culturale tende a limitare le nascite, mentre cadono alcuni tabù sessuali come la subordinazione della donna all’uomo o la condanna dell’omosessualità.
[Dialogante 2]  Ancora una volta vediamo la Chiesa impegnarsi nella repressione di ogni istanza liberatoria. Non è neppure chiaro se queste sue posizioni arciconservative le portino dei vantaggi nel consenso o alla lunga le allontanino i fedeli e perfino parte del clero.
[Dialogante 1]  C’è da supporre che in duemila anni di dominio sulle coscienze la Chiesa abbia imparato a riconoscere la via che li conviene tenere per non perdere questo suo dominio.
[Dialogante 2]  Un certo logoramento delle fedi e delle ideologie religiose si osserva tuttavia, non tanto nel venir meno del consenso, quanto nel indebolirsi dei comportamenti individuali e sociali che di quel consenso sono l’indice.
[Dialogante 1]  Non tutte le pratiche religiose sembrano però subire questo logorio, almeno da ciò che si osserva in molte parti dell’Asia.
[Dialogante 2]  C’è però un’altra idolatria, forse anche più pericolosa, che continua la sua inarrestabile avanzata…


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