venerdì 28 novembre 2014

Tratta XXIII.4 – "Crescete e molteplicatevi"



 [Dialogante 1]  Sarebbe bene poi che non ci dimenticassimo delle estinzioni tra i vertebrati, mammiferi, uccelli, rettili, anfibi.
[Dialogante 2]  Di queste è più difficile dimenticarsi, perché se ne parla addirittura nei notiziari televisivi.
[Dialogante 1]  Se ne parla, è vero, e si cerca anche di ovviarvi, al punto che alcune specie, fino a pochi anni fa in pericolo, oggi tornano a prosperare, come gli elefanti e i coccodrilli.
[Dialogante 2]  Mentre però altre, anche di grande utilità, come gli avvoltoi in alcuni città dell’India, sono di fatto scomparsi.
[Dialogante 1]  Ma soprattutto non è stata eliminata o almeno ridotta la causa prima di questa sparizione: la invadenza della specie umana, che, anche se non elimina più direttamente le altre specie animali, lo fa indirettamente distruggendo il loro habitat e togliendogli terreno vitale.
[Dialogante 2]  Una giovane africana, intervistata subito dopo il parto, ha dichiarato di contare almeno su altri cinque o sei figli. Appartiene a una comunità cattolica, ma non so se l’incoscienza del suo istinto alla procreazione sia da attribuirsi alla cultura di origine o alla sovraimpressione cattolica. Comunque la Chiesa non ha fatto nulla per renderla più consapevole dei propri atti.
[Dialogante 1]  La Chiesa è ferma ancora al “Crescete e moltiplicatevi”. Quel che succede poi non è affare suo. Le interessano le anime, non i corpi, e, più corpi si vedono, più anime ci sono. Ma le anime sono difficili da contare, quindi conviene contare i corpi. Più ce n’è, più aumenta la gloria del Signore.
[Dialogante 2]  È ovvio che le chiese siano interessate al numero. Il numero è il segno della loro potenza.
[Dialogante 1]  E del loro futuro. La Chiesa cattolica non fa eccezione. E per il potere vale la pena di rischiare qualche rinoceronte in meno e qualche assetato in più.

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