giovedì 27 novembre 2014

Tratta XXIII.3 – Normali fluttuazioni numeriche



[Ieri mio figlio Thomas mi ha portato dai Prati di Cottanello, dove era andato in gita con amici, una boccetta piuttosto piena di coleotteri, soprattutto stercorari, tra cui alcuni Copris lunaris, Pachilister inaequalis, Ontophagus sp e Aphodius sp. Erano vari anni che non ne vedevo, e già li avevo catalogati tra gli estinti. Ovviamente sbagliavo, ma non può essere che mi sbagliassi anche per altre estinzioni?]

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[Dialogante 1]  I coleotteri che ho ricevuto ieri hanno rimesso in forse le mie convinzioni sul declino degli insetti e sulle responsabilità che graverebbero su di noi.
[Dialogante 2]  Non penso che il ritrovamento di specie così comuni sposti la situazione. I sambuchi, le rose restano privi di cetonie, i mori illuminati continuano a non ospitare falene, api e vespe scarseggiano…
[Dialogante 1]  Può anche darsi che al regresso generale si sovrappongano le normali fluttuazioni numeriche della singola specie.
[Dialogante 2]  Non ci possiamo certo basare sulle sporadiche osservazioni di noi entomologi dilettanti…
[Dialogante 1]  … ma anche le osservazioni sporadiche, ripetute per anni e anni e suffragate da un buon numero di osservatori di indubbia serietà, vogliono bene dire qualcosa…
[Dialogante 2]  È possibile che la situazione sia meno catastrofica di quanto credessimo e che anche il calo numerico degli insetti rientri in una sorta di avvicendamento periodico.
[Dialogante 1]  Ritengo tuttavia improbabile che queste fluttuazioni riguardino un’intera classe zoologica.
[Dialogante 2]  Anche i dinosauri si estinsero in massa e contemporaneamente, ma lì le cause – sembra accertato – furono traumatiche per l’intero pianeta (impatto di un asteroide?)
[Dialogante 1]  E non potrebbe trattarsi anche in questo caso di un evento traumatico?
[Dialogante 2]  Quale?
[Dialogante 1]  L’impatto con la specie umana.
[Dialogante 2]  L’uomo, devastante come un asteroide?

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