[Ieri mio figlio Thomas mi ha portato
dai Prati di Cottanello, dove era andato in gita con amici, una boccetta
piuttosto piena di coleotteri, soprattutto stercorari, tra cui alcuni Copris lunaris, Pachilister inaequalis, Ontophagus
sp e Aphodius sp. Erano vari anni
che non ne vedevo, e già li avevo catalogati tra gli estinti. Ovviamente
sbagliavo, ma non può essere che mi sbagliassi anche per altre estinzioni?]
– – – – – – –
[Dialogante 1] I coleotteri
che ho ricevuto ieri hanno rimesso in forse le mie convinzioni sul declino
degli insetti e sulle responsabilità che graverebbero su di noi.
[Dialogante 2] Non penso
che il ritrovamento di specie così comuni sposti la situazione. I sambuchi, le
rose restano privi di cetonie, i mori illuminati continuano a non ospitare
falene, api e vespe scarseggiano…
[Dialogante 1] Può anche
darsi che al regresso generale si sovrappongano le normali fluttuazioni
numeriche della singola specie.
[Dialogante 2] Non ci
possiamo certo basare sulle sporadiche osservazioni di noi entomologi
dilettanti…
[Dialogante 1] … ma anche
le osservazioni sporadiche, ripetute per anni e anni e suffragate da un buon
numero di osservatori di indubbia serietà, vogliono bene dire qualcosa…
[Dialogante 2] È possibile
che la situazione sia meno catastrofica di quanto credessimo e che anche il
calo numerico degli insetti rientri in una sorta di avvicendamento periodico.
[Dialogante 1] Ritengo
tuttavia improbabile che queste fluttuazioni riguardino un’intera classe
zoologica.
[Dialogante 2] Anche i
dinosauri si estinsero in massa e contemporaneamente, ma lì le cause – sembra
accertato – furono traumatiche per l’intero pianeta (impatto di un asteroide?)
[Dialogante 1] E non
potrebbe trattarsi anche in questo caso di un evento traumatico?
[Dialogante 2] Quale?
[Dialogante 1] L’impatto
con la specie umana.
[Dialogante 2] L’uomo,
devastante come un asteroide?
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