sabato 8 novembre 2014

Tratta XXI.5 – Di un libro (auto)contraddittorio



Libro scolpito da Brian Dettmer

[Dialogante 1]  Il libro di cui si sta parlando ha tuttavia una caratteristica che lo differenzia di ogni altro: non verrà mai scritto.
[Dialogante 2]  Vuoi dire che il libro che vediamo dipanarsi sotto i nostri occhi non è quello che non verrà mai scritto, visto che, pulcramente, viene scritto.
E allora di che libro si tratta?
[Dialogante 1]  Di un libro (auto)contraddittorio, che nega sé stesso nel momento che si afferma con la sua esistenza.
[Dialogante 2]  Mi sembra di cogliere qualche affinità col pensiero metaculturale, che non rifiuta l’(auto)contraddizione fin da una delle proposizioni che lo definiscono.
[Dialogante 1]  Forse sta proprio qui, nella convergenza di ciò che viene detto con il ‘come’ viene detto.
[Dialogante 2]  Di che cosa stai parlando: del libro impossibile o di quello che stiamo scrivendo?
[Dialogante 1]  C’è differenza tra i due?
[Dialogante 2]  E se il libro che si sta scrivendo fosse proprio quello che non verrà mai scritto?

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