lunedì 23 giugno 2014

Tratta XIV.5 – La 'luce culturale' giusta…



[Dialogante 1]  Indubbiamente i linguaggi sono le grandi tratte attraverso cui transita il pensiero umano.
[Dialogante 2]  Un po’ magniloquente ma sostanzialmente giusto. Ma come ci raggiungono i linguaggi?
[Dialogante 1]  … Non saprei dire di preciso. Credo che la specie umana abbia da qualche parte del cervello un centro deputato appunto alla ricezione, decodificazione, rielaborazione concettuale dei linguaggi…
[Dialogante 2]  … e non solo di quelli verbali, anche di quelli gestuali, visivi, auditivi.
[Dialogante 1]  Forse la maggior parte dei linguaggi impegnano più o meno tutti i canali sensoriali di cui disponiamo.
[Dialogante 2]  E non si limita certo alla componente sensoriale. Ciò che più conta e l’elaborazione dei dati in arrivo realizzata da varie parti del cervello sulla base di schemi interpretativi a loro volta ricavati e immagazzinati in pacchetti confezionati per l’uso collettivo dalla 'cultura’.
[Dialogante 1]  Ne parli come se in questo lavoro di ricezione, immagazzinamento, confezionamento culturale non tutto fosse in ordine e presentabile alla luce del sole.
[Dialogante 2]  In effetti non tutto lo è. O piuttosto lo è, ma solo se lo presentiamo e lo valutiamo nella luce culturale che gli compete.
[Dialogante 1]  E come facciamo a sapere se la 'luce culturale’ è quella giusta?
[Dialogante 2]  Giusta per che cosa? Non credo che ci sia una giustezza ‘assoluta’, buona per tutte le situazioni…
[Dialogante 1]  Perché ci ritroviamo sempre allo stesso punto? È un passaggio obbligato per il pensiero democratico; per superarlo non c’è che la deriva assolutistica IMC?
[Dialogante 2]  Se non è IMC è qualcosa che gli somiglia molto e che abbiamo già conosciuto sotto altri nomi…
[Dialogante 1]  … e allora poco importa come la vogliamo chiamare.

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