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[Torniamo alle
cellule]
Per un’altra
stranezza, le cellule che dipendevano dal lavoro delle altre venivano
considerate dominanti, mentre quelle che di fatto lo erano passarono in
sudditanza. Perché il loro ruolo fosse così chiaramente separato da quello
delle cellule lavoratrici le dominanti si raccolsero tutte in un solo organo,
il cervello, che divenne così il supremo regolatore della vita. In lui si
concentrò tutto il potere decisionale dell’individuo. [Stiamo nuovamente
parlando di persone] La azione concrete venivano ora prefigurate da azioni solo
mentali che facevano risparmiare grandi quantità di tempo ed energia sulle
cellule lavoratrici e, per loro tramite, agli individui portatori. E così il
‘potere’ di questa centrale cellulare crebbe a dismisura, come del resto stava
facendo il potere della politica nelle comunità umane. Anche queste di
differenziavano in forme in qualche modo affine agli individui –tribù, nazioni,
stati–, mentre i rapporti tra loro si sviluppavano secondo modalità analoghe,
solo di ben altre dimensioni. Una lite, un diverbio tra individui, era ormai una
guerra tra tribù, nazioni, stati con migliaia, milioni di morti, intere civiltà
distrutte…
[continua al prossimo
postino]
1 commento:
Conosco qualcuno che questa fiaba lo farebbe proprio incazzare!!!!
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