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Mentre il mio
rendimento mentale è negli ultimi tempi sensibilmente diminuito nel suo
complesso, vi sono ancora momentanei ritorni di fiamma, sempre però innescati
dal contatto con menti giovani che evidentemente hanno sovrabbondanza di
combustibile. Mi capita con Valentina, il cui pensiero è singolarmente affine
al mio. Mi capita spesso con Fernando, talora anche con Oliver, con gli amici
del Centro e, ovviamente con Paola. Mi sembra, in questi casi, di incontrare me
stesso, non perché io li abbia istruiti (non credo di aver mai istruito
nessuno), ma perché ci siamo trovati sullo stesso pendio e ce ne siamo accorti.
Queste convergenze con un pensiero di tanto più giovane del mio è ciò che lo
ravviva dandomi talora l’impressione di essere ancora io a produrlo, quando non
si tratta che di un rispecchiamento. Un rispecchiamento –mi dicono- in cui
dovrei riconoscere tratti anche di me stesso, mentre io credo di ravvisare
tratti di altri ancora.
Forse il pensiero non
è che il riconoscimento, riscoperta in noi stessi di pensieri già riflessi in
un gioco infinito di specchi affrontati.
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