[501]
[Contrariamente a quanto dichiarato nei due postini precedenti, eccomi a continuare, presumibilmente di un altro centinaio di numeri, questa serie da cui non riesco a staccarmi.]
Anche se è ovvio che sia
così, ripeto: ciò che sto per dire sono soltanto opinioni mie personali senza
alcuna pretesa di più ampia validità. Penso peraltro che una loro condivisione
gioverebbe a migliorare la nostra breve sosta sul pianeta che ci ospita, ma
penso che anche questa sia solo un’opinione. Basta preamboli! Di che opinioni
si tratta?
Si sente spesso dire, con
una certa superficialità, che ‘tutto è politica’, con ciò intendendo che il
nostro dire e fare, se e in quanto entra in rapporto, costruisce anzi un rapporto con l’altro da sé, può considerarsi
un atto politico, per lo meno un atto provvisto di una componente politica più
o meno riconosciuta e dichiarata da chi lo compie. Ecco, la mia opinione è che,
anche quando crediamo di riconoscerla e la dichiariamo, questa componente è
molto raramente quella riconosciuta e dichiarata.
“Vuoi dire che siamo
incoscienti o imbroglioni?”
“Non necessariamente.
Forse siamo noi stessi a essere ingannati.”
“E da chi?”
“Dalla nostra cultura,
dalle nostre convinzioni, da ciò che ci hanno insegnato o in cui vogliamo
credere.”
“E perché ci avrebbero
ingannato, ma soprattutto perché ci saremmo fatti ingannare?”
“Per ciò che ci viene
dato in cambio.
“E cosa ci viene dato in
cambio?”
“Il potere, o meglio l’illusione
del potere.”
“Perché la chiami
illusione?”
“Perché non facciamo in
tempo a provarla che già la morte o la vita stessa ce la tolgono."
Nessun commento:
Posta un commento