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È difficile dubitare
che è proprio l’ideologia del progresso
a costituire oggi il pericolo maggiore per l’umanità, anzi per la vita tutta.
Forse un progresso non ideologico, che potremmo chiamare ‘naturale’ perché
scandito sul ritmo delle trasformazioni genetiche, potrebbe concederci ancora
qualche millennio di sopravvivenza, noi però lo percepiremmo come regresso e lo
rifiuteremmo.
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