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La politica nasce
dalla biologia nel momento in cui una manciata di cellule decide di mettersi
insieme e di condurre vita propria. Ma sono loro ad averlo deciso o una qualche
attrazione fisica le ha spinte a unirsi? Fa qualche differenza? Non sappiamo.
Sia come sia, a un certo punto si sono trovate assieme, e si saranno domandate
se lo stare assieme implica che tutte facciano la stessa cosa. E devono essersi
accorte che questo eccesso di ridondanza non giovava a nessuno. Nacque così la
divisione del lavoro. A priori un lavoro valeva l’altro e non c’era ragione di
litigare. Poi però si vide che conveniva non solo dividersi il lavoro, ma anche
differenziarlo, cosicché alcune cellule si trovarono a compiere un lavoro più
gravoso di altre. Penserete che le abbiano compensate con qualche beneficio
extra. Al contrario, il loro lavoro cominciò a essere sottopagato. Col tempo
infatti era invalso l’uso di compensare il lavoro con beni materiali che
migliorassero la vita di quelli che lavoravano –non tutti infatti lo facevano e
alcuni trovavano più comodo vivere sulle spalle altrui. Stranamente, questi
ultimi erano anche i più rispettati e la gente (vi sarete accorti che non
stiamo più parlando di cellule, ma di persone) sembrava contenta di mantenerli
col proprio lavoro…
[continua al prossimo
postino]
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