domenica 23 settembre 2012

Una riscoperta mancata


Carabus cavernosus - Fotografia di Paolo Mazzei
[449]
Settembre 1975. Paola è primo violoncello nell’orchestra dell’Aquila. Quella settimana l’ho accompagnata, prima alle prove, poi, la sera, al concerto. Per me, l’occasione per una caccia entomologica sul Gran Sasso. Prendo la macchina e, nel primo pomeriggio, su per le pendici della grande montagna. A circa 1.600 m. scendo e procedo per un buon tratto a piedi, ma con scarsi risultati. Sto quasi per rientrare, quando, sotto un sasso di media grandezza vedo un Carabus. Non è il rossii e neppure il violaceus, ha le elitre nere lucenti, fossetate. Lo riconosco subito, pur non avendolo mai visto: è il Carabus cavernosus, tipico dei Balcani, ma sporadico anche in Abruzzo. Da noi è considerato una rarità, quasi come il Carabus olympiae, del Piemonte. Ambedue più volte dati per estinti, ogni tanto rispuntano fuori, ritrovati da fortunati raccoglitori, per poi scomparire di nuovo. Io ero rimasto all’ultima spedizione. Immagini chi può la mia emozione.

Alcuni giorni dopo mi è capitata sott’occhio la notizia del recente ritrovamento del Carabus cavernosus, in buon numero in varie località dell’Abbruzzo, come io stesso ho potuto constatare. Ma il ricordo della prima emozione è rimasto intatto.

Nessun commento: