mercoledì 19 settembre 2012

La cornice metaculturale


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Non nego che ci sia un certo compiacimento nel trovare inediti abbinamenti verbali per fissare concetti che si presume possano trovare anche applicazioni pratiche. La maggior parte di queste ‘invenzioni’ lasciano il tempo che trovano e testimoniano solo della vanità dell’inventore. Alcune volte però, senza che la cosa sia in alcun modo prevedibile, una di queste locuzioni si insedia più o meno stabilmente nel linguaggio corrente e sembra ci sia sempre stata. Non credo tuttavia che questo accadrà per la locuzione qui proposta. Come risuona nella nostra mente cornice metaculturale?
L’aggettivo ‘metaculturale’ comincia ad avere una diffusione che lo rende comprensibile se non altro a chi è venuto in contatto con IMC e le esperienze documentate nei volumi delle Indagini Metaculturali, di cui anche questi Postini fanno parte. Risparmio quindi al lettore ulteriori precisazioni.
Qualche parola invece sui sottintesi di “cornice”. Le cornici circondano in genere i quadri, gli specchi e altri oggetti con la duplice funzione di attirare su di essi lo sguardo di chi vogliamo li osservi, e di fornirli di un supporto per attaccarli al muro. Accanto a questo significato primario molti ve ne sono di secondari, metaforici, e non perderò altro tempo ad illustrarli. Le cornici possono essere semplici. Il più delle volte però sono multiple, e allora può essere utile distinguerne le parti che le compongono: cornici etimologiche, grammaticali, ideologiche, filosofiche, religiose, di costume ecc. Non credo sia attualmente utile tentare una classificazione delle cornici, qualcuno si potrà tuttavia divertire a farlo come a suo tempo mi sono divertito io a classificare gli «stili di pensiero».
A essere precisi le cornici che circondano le nostre parole, i nostri pensieri e così via, stando a IMC, sono sempre e comunque ‘culturali’. Diventano ‘metaculturali’ solo nella riflessione, quando cioè ce ne rendiamo conto, il che di rado accade, immersi come siamo in un mondo culturalizzato, dominato dagli UCL. Per sottolineare la necessità di consapevolezza propongo di qualificare queste cornici culturali con il prefisso ‘meta’ nell’accezione definita da IMC.
Non so se all’uso di questo oggetto linguistico –la cornice metaculturale– terrà dietro una sua effettiva concettualizzazione (è questo il caso di una combinazione verbale in cerca di un concetto che le corrisponda). Il presente postino non è che il tentativo di acclimatare nel gergo metaculturale questo nuovo mostriciattolo lessicale.

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