venerdì 30 settembre 2011

Coesistenza degli incompatibili

[208]

Anche i visitatori di questi postini avranno ormai capito che uno dei compositori da me più amati è Franz Schubert, a cui in una ipotetica gara di preferenza assegnerei addirittura il secondo posto, dopo Bach. Parlando seriamente, c’è però almeno un’opera, peraltro frequentemente eseguita, per la quale non riesco a provare la simpatia che altri le rivolgono. È la Wandererphantasie, troppo lisztiana ante litteram per essere convincentemente schubertiana. Incomprensibile per me che sia stata scritta lo stesso anno dei due tempi dell’Incompiuta! Evidentemente l’attività compositiva, almeno per un autore come Schubert, non è coerente con se stessa né unitaria, quasi vi pongano di meno più persone, neppure d’accordo tra loro. Altro motivo di ammirazione, questa coesistenza degli incompatibili! che poi, a ben guardare, incompatibili non sono. Il semplicismo pianistico della Wanderer lo ritroviamo per esempio negli accompagnamenti di molti dei suoi Lieder, dove nascondono –o meglio rivelano– una sensibilità armonico-timbrica anticipante Schumann e Chopin. La stessa sensibilità che pervade la maggior parte dei suoi Ländler, i Moments musicals (sic) e, ovviamente, anche la Wanderer, solo che io non so ritrovarcela.



Nessun commento: