martedì 6 settembre 2011

I termini son capovolti

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Ma non sto svalutando eccessivamente un’ipotesi formulata essenzialmente per salvaguardare la pace? Forse la pace avrebbe bisogno di un difensore più determinato di IMC.

Credo che se la pace avesse bisogno, per istaurarsi, di un difensore, tanto varrebbe lasciar perdere. I confini tra ‘offesa’ e ‘difesa’ non solo sono evanescenti fino all’indistinguibilità, ma adombrati dal sospetto di ipocrisia. IMC ha dalla sua l’estrema debolezza che ne fa il punto più basso del ‘pensiero debole’. Siamo agli antipodi del tradizionale “Si vis pacem, para bellum”. L’avvento dell’energia nucleare ha capovolto i termini; non più la forza, il ‘più dell’altro’ accresce le possibilità di sopravvivenza, ma ‘il meno dell’altro’, la relativa debolezza. Questo, s’intende, se la debolezza viene riconosciuta nella sua forza che è anzitutto mentale.
In questo senso IMC, in quanto ipotesi essenzialmente critica delle culture, di ogni cultura, è un forte stimolo allo sviluppo della mente e, come tale, dovrebbe entrare a far parte dei normali percorsi educativi. Ovviamente non nelle sue formulazioni teoriche –che potranno essere discusse in un secondo momento–, ma nelle molteplici applicazioni pratiche, di cui il lettore troverà più di qualche traccia nei volumi delle Indagini metaculturali.

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