venerdì 16 settembre 2011

De viris illustribus (v)

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Visse tardi, quando la popolazione terrestre, raggiunti ormai i nove miliardi, si era ormai divisa, due miliardi circa nell'emisfero settentrionale, il resto in quello meridionale. Le diverse condizioni economiche e di vita avevano cominciato a influire sull’aspetto fisico, oltreché su quello comportamentale, degli abitanti. In ambedue gli emisferi era evidente una tendenza ‘regressiva’: a fasi precedenti nel processo di ominazione (al livello del neanderthalensis) al sud, a una fase di rattrappimento corporeo e mentale al nord. Soprattutto qui erano frequenti i casi di adiposi cerebrale con uno sviluppo abnorme del cervello accompagnato da precocissimo rimbecillimento senile, manifestantesi talora a partire dai cinque-sei anni.
Raramente qualche individuo si sviluppava ancora secondo la ‘normalità’ dei passati millenni. Uno in particolare sembrava rispondere ancora allo standard europeo intorno al duemila. Si era messo in testa di salvare l’umanità dall’estinzione ormai prossima. Per raggiungere il suo nobile scopo intraprese approfonditi studi sulle cause della vistosa regressione in cui il genere umano era incappato dopo l’era dello ‘sviluppo infinito’, durata più di tremila anni. Individuò così tre cause principali:
• le telecomunicazioni,
• la medicina,
• la musica.
Le telecomunicazioni, soprattutto da quando le necessarie apparecchiature venivano alloggiati direttamente nella scatola cranica, avevano sostituito il pensiero individuale con la gestione a distanza e la conseguente atrofizzazione di intere parti del cervello.
La medicina assicurava una vita media di duecentocinquanta anni, di cui centosettanta in condizioni di estrema senilità, dovuta all’abuso di una pratica sonora chiamata “MUSICA”, ma che nulla aveva a che fare con l’omonima pratica culturale anteriori al duemila. Gli studi del ‘nostro’ erano ormai a buon punto e lasciavano intravedere la possibilità di immettere nell’emisfero nord consistenti quantitativi di neanderthalensis che avrebbero riequilibrato le due regressioni. Purtroppo è intervenuto a questo punto l’occulto ‘potere centrale’ affermare una ricerca che avrebbe potuto restituire agli uomini la perduta autonomia del pensiero.

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