domenica 2 dicembre 2012

Raffica di postini (i)


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Il lavoro che faccio con Valentina, e che per molti aspetti credo sia analogo a quello che ognuno fa nei primi mesi di vita, questo lavoro mi sta impegnando parecchie ore al giorno, ma soprattutto di notte, quando, mio malgrado, sostituisce molte ore di sonno. Valentina –credo che i lettori di questi postini già lo sappiano- mi aiuta ad acquisire coscienza della mia corporeità, cui non ho mai dedicato sufficiente attenzione, e che mi si sta per contro rivelando come la matrice del pensiero, nel senso che i concetti, non necessariamente logici, di cui mi servo per controllare i pensieri della mente, sono per così dire, prefigurati dalle sequenza cinetiche che abitualmente compio per controllare i movimenti del corpo. Non credo si tratti di una scoperta ‘scientifica’, ma a livello individuale lo è. Mi sembra che per esempio Piaget abbia fondato la sua pedagogia su osservazioni del genere, che ora ritrovo nel cosiddetto metodo Feldenkrais praticatomi da Valentina. In una parola: l’interazione corpo-mente, che quasi ne unifica la dualità, come predicato da molte filosofie orientali. Non si tratta solo di acquisire la consapevolezza mentale, ma di acquisirla nel corpo e attraverso di lui.

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