martedì 25 dicembre 2012

Le connessioni


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Nel corpo le varie parti che lo costituiscono sono abbastanza ben distinte per posizione, forma e funzione, al punto che sappiamo nominarle separatamente: gambe, braccia, occhi, orecchi, ma anche fegato, reni ecc. Più difficile comprenderne le connessioni, le interdipendenze, le funzioni in rapporto a un tutto che chiamiamo ‘individuo’ e che a sua volta non è che parte di un altro tutto: zoologicamente la specie animale, politicamente la società umana. Sappiamo bene che le parole non designano univocamente degli oggetti, ma disegnano più o meno arbitrariamente delle frontiere, così ‘creando’ appunto gli oggetti. Noi però li prendiamo per buoni e  li iscriviamo in un universo che chiamiamo ‘realtà’. Questo semplifica enormemente la cosa, però talvolta ne ostacola una comprensione più approfondita. Così la medicina distingue accuratamente i componenti dell’universo corpo, ma le sfuggono spesso appunto le connessioni. 

Più grave quando sfuggono le connessioni a un livello superiore, quando cioè non ci accorgiamo o non vogliamo accorgerci di ciò che un nostro intervento produce a un tutto che non siamo noi come individui, ma noi come società, come specie zoologica. Ogni volta che frazioniamo un ‘tutto’, è bene che non perdiamo di vista la sua unità primaria, a cui conviene che facciamo ritorno quando le parti tendono a sgretolarsi.

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