domenica 24 ottobre 2010

SÌ a una giustizia ecoequilibrata, non punitiva


Che intendo per giustizia ecoequilibrata?
Una giustizia che tenga conto di tutti i rapporti che intercorrono tra membri della società umana e la casa celeste comune a tutti, rapporti che per quanto possibile dovrebbero favorire se non garantire la conservazione della biosfera e in particolare della nostra specie. Leggere di più ... Una giustizia del genere ha molto dell’utopico ed è quindi realisticamente inattuabile. Ciò non toglie tuttavia che possa orientare la parte giudicante meglio di un astratto imperativo categorico o di una morale ipocrita o, peggio ancora, asservita a un potere religioso. Per una tale giustizia, più che di colpa si parlerebbe del danno che un certo comportamento ha apportato a un individuo, a un gruppo sociale, all’ambiente, alla comunità dei viventi. Queste due ultime conseguenze in particolare verrebbero considerate con maggior attenzione che non avvenga allo stato attuale. La sanzione corrispondente non avrebbe tuttavia carattere punitivo ma varrebbe unicamente a ricomporre un equilibrio rotto. Ha poco senso fare appello a una responsabilità personale, quando il concetto stesso di responsabilità si sfalda all’analisi in una pluralità di elementi difficilmente valutabili: condizioni economiche, sociali, fattori genetici, educativi, culturali, religiosi ecc. Anche la ricomposizione di un equilibrio rotto non può essere ottenuta con un risarcimento spesso impossibile da ottenere e che vale allora la reclusione punitiva? Solo a tacitare l’istinto di vendetta del danneggiato; tutt’al più a rendere il danneggiatore più consapevole dei propri atti. Possibile che la nostra cultura non abbia a disposizione altri strumenti formativi che la vendetta o la punizione?

1 commento:

Rigobaldo ha detto...

Sì, la giustizia dovrebbe essere compositiva.

Certo, tutti gli sperimenti contemporanei sono imperfetti, nessuno modellico in assoluto ... ma se mi guardo intorno vedo che le società che più investono in

- una sostanziale riduzione delle ineguaglianze (di distribuzione, di riconoscimento, di opportunità)

- una giustizia civile trasparente (cioè argomentata e proceduralmente rigorosa) e veloce

meno bisogno hanno di esercitare la giustizia penale, meno richiedono strutture punitive. E più armonica è la quotidianità dove vivono.

Forse siano questi i primi passi verso questa doppia dimensione della geocompatibilità e della pace (curiosa correlazione, ma di solito sono proprio queste medesime società che mostrano più disponibilità a ripensare i propri rapporti con l'ambiente, a prediligere gli interventi internazionali non basati sulla forza armata).

Cordialità,