venerdì 22 ottobre 2010

SÌ alla disponibilità all’aiuto


Ho terminato da poco uno studio sulla relazione d’aiuto e non ripeterò quanto già detto in quell’occasione. Mi limito a prevenire l’incauto lettore che, sedotto dal buonismo del titolo, sperasse di vedere confermate certe sue più che legittime aspettative di cristiana carità, giacché nulla del genere troverà in questo scritto, orientato piuttosto a rafforzare il nostro egoismo specifico (di homo sapiens) e biologico (di animali partecipi della vita). Ritengo inoltre che un’eventuale nostra sopravvivenza per i prossimi decenni sia maggiormente favorita da un’universale relazione d’aiuto che dall’ipotesi di una crescita produttiva ed economica infinita.

1 commento:

Rigobaldo ha detto...

Egoismo, egoismo, egoismo.

Ci credo anch'io - aiutare con senno è una forma di egoismo, il ritorno eccede di gran lunga quello che si sta 'dando'.

Ma certo stiamo parlando di un egoismo consapevole, un egoismo di seconda generazione - differente dall'egoismo ingenuo degli individualisti, libertaristi, liberoscambisti e altra fauna.

Cordialità,