558 (15)
Non credo e mi sembra
di capire che neppure in ambito professionale medico ‘allopatia’ e ‘omeopatia’
siano ancora concetti oppositivi, cioè rappresentanti posizioni tra loro
inconciliabili. Mi sembra invece che in politica continui a prevalere
un’interpretazione ‘dura’ di concetti come ‘pace’ e ‘guerra’. Possibile che
l’attuale (marzo 2011*) crisi libica non possa trovare altra soluzione che le
bombe? Anche mezzo secolo fa la ‘liberazione’ implicò, per fermare il genocidio
di Hitler, la distruzione della Germania. Ammettiamo pure che non si potesse
trovare, allora, altra soluzione. Siamo, oggi, ancora allo stesso punto? Non
riusciamo a scalzare un tiranno se non colpendo i suoi sudditi? E, così
facendo, non rafforziamo l’idea stessa di ‘suddito’, cioè di persona sottomessa
a un suo simile, quasi sua proprietà. Si dirà che sono stati compiuti tutti gli
forzi possibili per scongiurare l’intervento armato e si è ricorsi all’attacco
aereo come ultima ratio. Altri
diranno che in ogni caso è compito del popolo libico liberarsi del dittatore…
anche se la forza militare è quasi per intero in mano al rais… O forse che bisogna tenere conto anche degli interessi altrui
sul petrolio sahariano in mano alle compagnie petrolifere o, in ultima analisi,
allo stesso Gheddafi che fino a poche settimane fa è stato riconosciuto e
omaggiato da vari stati europei e tuttora è in sintonia con buona parte degli
stati africani, mentre l’intervento europeo non è condiviso dalla Cina…
È chiaro che una
soluzione pacifica della crisi libica non è a portata di mano, ma altrettanto
dovrebbe essere chiaro che una soluzione bellica non fa che accrescere il
pericolo che si determini oggi o domani in qualche parte del mondo una
situazione non più controllabile neppure con le bombe. Per ora non c’è che
sperare che non si sia ancora a questo punto. Perché sull’esperienza e
intelligenza umana non c’è da fare affidamento.
Nessun commento:
Posta un commento