Le esperienze condotte
nell’ambito del nostro Centro per
decenni sono documentate e sostenute anche teoricamente in una serie di opere,
tuttora inedite dal titolo complessivo di Indagini metaculturali, curate da
Fernando Sánchez Amillategui, e attualmente in corso di assemblaggio. La serie
comprende anche trattazioni specifiche sui linguaggi musicale, verbale,
grafico-pittorico, nonché abbondanti esemplificazioni. Tuttavia il presupposto
didattico del nostro lavoro non è tanto la trasmissione –e il conseguente
apprendimento– di nozioni e procedure, quanto la loro costruzione attraverso
l’analisi e la riflessione. Il fine che ci proponiamo è l’attivazione
produttiva della mente in direzione dell’autonomia. Il pensiero umano può
assumere le forme più diverse, e c’è un libro della serie che ne tenta su basi
empiriche e quasi tassonomiche una rassegna. Un altro libro, intitolato Metaparole,
elenca un certo numero di parole, sulle quali, benché di uso corrente –o
proprio per questo– non siamo usi riflettere. Preferiamo infatti, anziché
guidarle, lasciarci guidare dalle parole che, non essendo in sé responsabili,
lo fanno in direzioni che poi si rivelano dannose. Lo stesso accade con altri
linguaggi, come la musica (che in un tempo brevissimo ha visto azzerarsi quasi
del tutto le sue capacità emozionali ed espressive). Qualcuno dei libri delle Indagini
metaculturali cerca, appunto, di indagare gli aspetti interni ed
esterni delle trasformazioni avvenute nella cultura del momento. Parallelamente
un libro, interamente dovuto a mia moglie, Paola Bučan, riferisce di
un’esperienza condotta in una scuola primaria di Montopoli in Sabina
(insegnante curricolare Adonella del Bufalo), esperienza che converge
singolarmente con alcune correnti pittoriche delle avanguardie novecentesche. A
proposito di queste, proprio l’esperienza di Montopoli ha fatto dire a qualcuno
che l’arte contemporanea ha mancato proprio il suo ultimo passo, quello che
l’avrebbe definitivamente democratizzata, sottraendola all’elitarismo delle
avanguardie e restituendola alla funzione e alla pratica di base (Sánchez).
Attualmente (2011) lo stesso Sánchez e un nostro amico e collaboratore, Oliver
Wehlmann, stanno lavorando a un libro che coinvolge anche me come curatore, Convergenza
e trasferibilità.
Ritengo che queste Indagini
metaculturali possano servire, qualora fossero pubblicate, a una non
superficiale riflessione sulla nostra cultura in così profonda crisi e sul modo
di uscirne integri ancorché irreversibilmente modificati nei rapporti con i
nostri consimili e con il pianeta che generosamente ci ospita ma è malamente
ricambiato dal nostro egoismo e rapacità.
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