mercoledì 17 ottobre 2012

Esplorarne in parallelo più di uno


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A parziale correzione della domanda posta a chiusura del postino precedente, più che tollerare o promuovere l’insegnamento politico come disciplina autonoma nelle scuole di tutti, converrebbe piuttosto praticare una riflessione politica ‘metaculturale’ sulle implicazioni politiche in tutte le discipline curricolari ed extracurricolari presenti nelle scuole. E allora, perché non fare lo stesso anche per le religioni? Anziché concentrarsi su un determinato modello, esplorarne in parallelo più di uno, anche tra quelli non praticati nella regione in cui si trova la scuola in questione. Lo stesso si potrebbe fare con i modelli politici, non necessariamente partitici, e allora lo stadio comparato, basato essenzialmente sulle loro conseguenze pratiche sull’economia, i rapporti famigliari e comunitari, le pratiche sociali e la morale corrente. Anche se di tutto questo non si vuol fare una disciplina autonoma, sarà bene che le università istituiscano dei corsi specifici per la formazione di operatori (meta)culturali, in grado di svolgere un delicato percorso formativo che metta in rilievo sia le affinità che la peculiarità che legano tra loro o differenziano i vari indirizzi ideologici e religiosi.

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