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Non illudiamoci che il
consenso possa essere unanime, ci sarà sempre una frangia di delusi della vita
che, almeno a parole, non accettano la sopravvivenza come criterio valutativo
principe dei nostri comportamenti. Molte, troppe sono le ideologie che
contrastano perfino l’elementare istinto di sopravvivenza. Del resto anche a
livello istintuale, una formica ‘guerriera’ lascerà che le strappino la testa
anziché aprire le mandibole, una volta che si siano richiuse su un –vero o
presunto– nemico. Le valutazioni vanno intese in termini statistici, non va
quindi ricercata per esse una formulazione che impieghi più di tanto la nostra
coscienza. Affermazione –questa– che verrà forse giudicata superficiale e
moralmente indegna, ma che, in nome dello stesso criterio di sopravvivenza,
appare meno pericolosa di una che peschi più a fondo nella nostra
‘interiorità’.
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