Una
politica sensata non può oggi essere nazionale, neppure quando le nazioni
hanno le dimensioni –in chilometri quadrati e numero di abitanti– dell’India,
Cina, Russia. Gli stessi Stati Uniti o l’Unione Europea, presi a se, sono più
un pericolo per l’umanità che un sostegno. Non per nulla sono sorte a suo
tempo la ‘Società delle Nazioni’ e ai giorni nostri l’ONU. Ma la loro
efficienza ai fini della pace mondiale –ed è questa che ci dovrebbe
interessare più di tutto– è piuttosto scarsa. La ‘Società delle Nazioni’ non
è valsa ad evitare la Seconda Guerra Mondiale, l’ONU le molte guerre
scoppiate tra Asia e Stati Uniti con largo concorso dell’Europa, o
l’interminabile conflitto arabo-palestinese, per non parlare delle ‘guerre
dimenticate’ con milioni di morte in Africa.
Che cosa
impedisce agli uomini di trovare un accordo di pacifica convivenza su questo
piccolo pianeta?
È presto
detto: normalmente l’avidità, economicamente il ‘di più’. Che popolazioni
povere, mancanti del necessario, aspirino al ‘di più’ è ovvio, che lo
facciano anche nazioni ben più ricche del necessario è irresponsabile, data
la finitezza delle risorse terrestri. Il problema non è economico né
politico.
È
culturale.
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mercoledì 15 agosto 2012
Normalmente, l'avidità
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Novanta postini politici,
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