domenica 12 agosto 2012

Bontà nostra


Un opera di Boris Hoppek...

[419]
Il ‘sogno americano’ aveva le sue ragioni. Che stavano sopratutto in ciò che si lasciava, una società ingiusta e violenta, sempre disposta a scaricare ogni suo problema su i più deboli, una società parassitaria nella quale chi meno aveva più pagava e chi non aveva nulla era costretto a vendere se stesso, la sua ‘forza lavoro’ solo per conservare il suo diritto alla vita, e talvolta neppure per questo. Di positivo il ‘sogno americano’ ci metteva la speranza che si potesse fare diversamente. Oggi qualcosa di molto simile accade con immigranti extracomunitari. Gli americani, giustamente ne ammiriamo sia il sogno che la realizzazione; gli attuali extracomunitari li consideriamo assai meno…

Perché un conto sono gli europei americanizzati per propria iniziativa, un altro dei ‘non europei’ cui concediamo di europeizzarsi, bontà nostra. Siamo sempre noi a dare come a togliere. Mi sembra poco probabile che questo rapporto fortemente squilibrato sia destinato a durare a lungo. Già da troppo tempo ci siamo creduti padroni del pianeta. Ora tocca a qualcun altro e questo altro dovrebbe essere il pianeta stesso e noi i suoi amministratori locali.

Nessun commento: