Perché non ha voluto farlo, ma anche se avesse voluto, non ne avrebbe avuto gli strumenti. E non avrebbe avuto modo di costruirli?
No, per la
sua stessa natura, per come è nata e per la finalità per cui è nata.
Sono cose
già dette e ripetute, implicite nelle sue definizioni.
Infatti,
essendo le definizioni nient’altro che proposizioni, ricadono nel proprio
dominio e vanno relativizzate (definizione
1) ovvero parificate al loro contrario (definizione
2) o infine è sempre possibile trovare un ucl
che renda vera la loro negazione (definizione
3)
Queste sono
oramai delle ovvietà. Poco più interessante ma sempre da tenere presente, la
finalità di imc, cioè il
conseguimento e mantenimento della pace, senza la quale non c’è sopravvivenza.
Se quindi imc avesse oltrepassato lo statuto
culturale – relativistico per definizione – sarebbe entrato nella sfera degli
assoluti, negando se stessa o anche in quegli degli assoluti o degli indecidibili
(Gödel), nelle quali
non avrebbe nessuna utilità pratica.
imc resta quindi una
ipotesi culturale come qualsiasi altra. Non c’è nulla da difendere, nulla da
contestare sul piano degli assoluti, e su quello della relatività sarebbe tempo
sprecato farlo.
imc è allora un’ipotesi
neutra, incapace di incidere sul reale?
Non direi. Penso che sul reale e soprattutto sul
suo futuro si incida più con delle ipotesi che con delle certezze. La fisica ha
ripreso a camminare dopo che la termodinamica, la relatività einsteiniana e i
quanti avevano minato i fondamenti delle certezze newtoniane. Ed è poco
probabile che qualche nuova certezza venga a turbare la calma delle ipotesi.
Purtroppo questo vale solo per la fisica perché, al di fuori di essa le
sedicenti certezze ancora imperversano, insidiando perfino imc, che dobbiamo
guardarci dall’assolutizzare inavvertitamente.
Ho chiamato ‘sedicenti’ le certezze, perchèénon
vedo chi potrebbe convalidarle se non un’altra certezza e questa un’altra
ancora e così via, riproponendo la classica catena causale, come gli
aristotelici e il buondio, che tuttavia si sono dimenticati di analizzare
convincentemente il primo anello, il principio di causa.
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