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Quando si
sente dire ancora oggi che imperativo categorico è la crescita economica, senza
la quale non c’è sopravvivenza possibile, viene da dubitare dell’intelligenza
umana. Giacché è evidente il contrario: che una crescita troppo a lungo
protratta ci porterà all'estinzione. Entro quanto tempo? Non sappiamo. La
nostra intelligenza non ci sa dire neppure questo. La nostra speranza è solo
che la sopravvivenza ci permetta di godere ancora un poco della crescita. Perché
ne stiamo godendo? Forse, anzi certamente, non tutti. E questo non turba la
crescita di coloro che ancora ce l'hanno? Sembra di no. È una questione di
cultura.
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