H.W. Henze attorno 1970. [Erich Auerbach/Hulton Archive]
Ho conosciuto Hans Werner nel 1952, all'epoca di
Boulevard Solitude, operina presentata mi sembra in quell'anno al Teatro dell'Opera di Roma, assieme a un'opera di Vieri-Tosatti. A quell'epoca io ero alle prese col neoclassicismo di marca hindemithiana e stravinskiana, quindi avevo scarsa attinenza con la posizione molto più avanzata che Henze occupava nel panorama musicale europeo. Più tardi sia Henze che io ci discostammo notevolmente dal pensiero musicale delle avanguardie darmstadtiane.
Nell'insieme posso comunque dire di non aver saputo apprezzare la musica di Henze come indubbiamente meritava. Ero impedito in questo dal mio temporaneo ottundimento mentale dovuto alla frequentazione delle avanguardie. Di ciò mi dispiaccio oggi anche in ragione della mia attuale miglior comprensione dell'evoluzione musicale successiva al tramonto delle avanguardie.
Considero a Henze uno dei più profilati musicisti del nostro tempo. Successivamente ho avuto anche ripetute occasioni di accostarmi a lui sia qui a Cantalupo che al suo
Cantiere di Montepulciano, con il quale ho avuto il piacere di collaborare a più riprese, a metà degli anni Ottanta. Anche se i nostri due cammini, pur avendo delle rilevanti affinità politiche e progettuali, si sono tuttavia svolti su binari paralleli ma non coincidenti, osservo oggi, a cose fatte, una notevole convergenza nel considerare la musica non dall'alto di una cultura elitaria e tecnicamente riservata, bensì nel contatto tra essa e il fruitore. La differenza delle nostre posizioni sta in questo: che Henze ha impostato questo contatto sulla sua propria attività compositiva, raggiungendo risultati notevolissimi; per parte mia, a partire dalla fine degli anni Sessanta, il mio contributo non ha riguardato tanto l'attività compositiva, quanto l'azione che da musicista ed essere pensante potevo svolgere in ambito didattico-formativo. In questo senso l'iniziativa di Henze a Montepulciano mostra qualche affinità con la mia qui a Cantalupo.
Henze mi ha offerto anche l'occasione di presentare quest'attività, svolta essenzialmente in ambito educativo, nel suo
Cantiere. Nel seguito abbiamo avuto ancora sporadici contatti, che purtroppo non si sono sviluppati in un'effettiva collaborazione, come forse sarebbe stato utile ed auspicabile. Ho comunque seguito con estremo interesse la produzione musicale henziana, sempre più ammirato della sua straordinaria musicalità e sapienza compositiva. Avrei voluto frequentarlo maggiormente ma il diverso orientamento del nostro lavoro, pur nella convergenza politica, non mi lo ha permesso.
Non mi resta che dolermi della sua 'prematura' (anche se avvenuta a 86 anni) scomparsa e ricordarlo anche personalmente con affetto.